Divento frocio per mano, anzi cazzo, di mio figlio

racconti erotici incesto

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    Sono Emanuele, ho 50 anni e non ho un fisico scolpito o interessante. Tuttavia ho dei bei lineamenti in viso, che negli anni non mi hanno mai fatto mancare scopate da ragazzo e scappatelle extraconiugali da sposato. Ho molti e folti capelli neri, pancetta abbastanza pronunciata, un bel culo per essere un uomo, e una bella faccia. La mia bellezza mi ha fatto sempre montare la testa e mi ha dato sempre grande sicurezza di me stesso, nonostante avessi un fisico di merda.
    Mio figlio si chiama Alessandro e ha 25 anni. Dopo anni di palestra ha scolpito un fisico statuario al punto che lavora come modello per diversi negozi di abbigliamento e per alcune agenzie pubblicitarie locali. Abbiamo sempre avuto un bel rapporto, siamo sempre stati complici l'uno dell'altro e facciamo spesso e volentieri battute con doppi sensi velati e anche espressamente spinte e a sfondo sessuale.

    Passiamo molto tempo insieme e proprio a causa di questa nostra complicità ci ritroviamo a passare intere giornate insieme, solo noi due.

    L'estate passata dovevo fare dei lavori nella casa di campagna e chiesi ad Alessandro se gli andava di venire con me, dato che avevo bisogno di una mano e in due avremmo impiegato non meno di una settimana, e lui accettò ben volentieri di accompagnarmi e di aiutarmi.
    Faceva molto caldo ed entrambi lavoravamo a petto nudo. Io con la panza di fuori e senza un pelo su petto e pancia, lui con i suoi muscoli pronunciatissimi che sembra che dovevano esplodere da un momento all'altro e una peluria molto virile che gli faceva quell'effetto vedo-non vedo su petto e addome, ma i muscoli di mio figlio sono così definiti che si vedono e come nonostante la sua peluria. Nel basso ventre, poi, i peli si concentravano al centro all'attaccatura del pube lasciando capire che è molto peloso in quel punto, ma potevo solo immaginarlo visto che c'era l'elastico dei pantaloncini.

    Iniziammo con le nostre solite battute...
    - "Ale attento a piegare il braccio altrimenti ti esplode!"
    - "Pa' attendo a piegarti altrimenti sfondi i pantaloni"
    - "Si sfondano perché davanti ho qualcosa per prende troppo spazio"
    - "Ognuno ha il pacco che si merita"
    - "Bravo! Infatti tu hai molti muscoli troppo sviluppati sul corpo e un muscolo per niente sviluppato in mezzo alle gambe... Ahahah!"
    - "Come fai a dirlo se non me lo hai mai visto? Solitamente è colui che dice di averlo grosso ad averlo minuscolo nella realtà! Io non mi sono mai vantato delle mie doti"
    - "Ma io sono sicuro di averlo grosso. Tua madre ha sempre apprezzato il mio cazzone. Me lo succhia sempre con gusto e si fa scopare sempre con tanta voglia!"
    - "Ok, mi sta bene. Ma questo non significa che tu ce l'hai più grosso del mio o io necessariamente più piccolo del tuo... Potrebbe anche essere il contrario!".
    - "Ne dubito fortemente. Però c'è un modo per scoprirlo! Usciamoli fuori e vediamo! Però se accetti di farlo, dobbiamo mettere in pegno!"
    - "In che senso? Che pegno?"
    - "L'uomo più dotato diventa il maschio dominante e quello meno dotato gli deve succhiare l'uccello fino a farsi sborrare in bocca! Vedi fino a che punto sono sicuro di averlo più grosso?"
    - "Mi sta bene! Sei così tanto convinto che sono sicuro che ingoierai la mia sborra alla fine!".

    "Al tre..." (METTIAMO LE MANI DENTRO LE MUTANDE PRONTI A TIRARE FUORI I NOSTRI CAZZI)

    "UNO... DUE... TRE!"

    Con un colpo solo Alessandro tira fuori l'uccello e i coglioni e li mette in modo che sotto ci sia l'elastico dei pantaloncini. Vedo che ha due palle grosse quanto due uova e un cazzo moscio di almeno 18 cm. Io esco fuori le mie palle che non superano la dimensione di due noci e un pene che si e no sta sui 14cm.
    Lui sbotta a ridere e dice "non fai più il gradasso eh?". Io rimango per un attimo fermo a fissarlo e subito dopo mi inginocchiò davanti a lui.

    - "Papà che fai?"
    - "Ale, le sfide perse si pagano".
    - "Aspetta, ti do un'altra possibilità. Facciamoli mettere in tiro, può essere che eretto mi superi!"
    - "Ok".

    Mi rialzo e iniziamo a massaggiarci gli uccelli per farlo drizzare.
    Dopo poco eravamo eretto completamente e con un righello da lavoro in mano. Già a occhio si vedeva il risultato... Lui una verga larga e lunga, tutta venosa e possente. Io un cazzo normalissimo con solo la vena dorsale esposta.
    Procedo alla misurazione: io 18 lui 22.5. Ho perso la sfida miseramente...

    Prova a rivestirsi ma non fa in tempo perché io sono di nuovo in ginocchio davanti a quel bastone di carne.

    - "Ma dici sul serio?"
    - "Certo, io te lo avrei messo in bocca per darti una lezione. Sono stato un coglione ed è giusto che la lezione ce l'abbia io. Sono pronto a succhiartelo e farmi sborrare in bocca".

    E con un gesto improvviso anche per me, mi ritrovai il suo cappellone in bocca. Aveva un sapore pungente, strano, di maschio. Mi piaceva.
    Immaginavo cosa mi sarebbe piaciuto ricevere e lo facevo a lui. Gli leccavo il solco del frenulo, il buchino della sua minchia, con la lingua partivo dal centro delle sue palle per arrivare fino alla punta e finalmente riprenderlo tutto in bocca. Quel sapore più lo avevo in bocca, più mi piaceva. Lui godeva come un pazzo.

    - "Siiii papà... Mi stai facendo godere... Me lo stai succhiando come la migliore delle mignotte! Ahhhhh..."

    Ho capito che stava per venire e provava a trattenersi... Nel frattempo avevo assaporato il suo presperma e quel sapore mi piace e lo volevo assolutamente in bocca. Vedevo i suoi coglioni contrarsi e rilassarsi ritmicamente...

    - "Basta, sto per sborrare, staccati o ti vengo in bocca per davvero!"
    - "Ahhhh Fermati ti pregooo..."

    Ma io non avevo intenzione di fermarmi, me ne volevo nutrire.

    - "Sborroooooo ahhhhhhhh siiiii ahhhhhh,".

    Finalmente mi venne copiosamente in bocca. Rimasi estasiato nel sentirlo sborrare nella mia bocca e rimasi meravigliato dalla potenza, dalla consistenza, dalla quantità del suo getto e dalla viscosità del suo seme. Era un seme di qualità. Buono, gustoso, saporito. Faticavo a tenere il suo cazzone in bocca e un po' di sborra per forza di cosa mi è volata fuori.. avevo la barba e i peli del petto impiastricciati dal suo seme e dopo aver ingoiato tutto quello che mi era rimasto in bocca e averglielo risucchiato per ripulirlo, raccolsi con le dita quello che potevo raccogliermi d'addosso e ingoiai ancora mentre assaporavo quella meraviglia di mio figlio. Non me ne ero neanche accorto, ma gli sborrai sui piedi senza neanche toccarmi. Leccai pure la mia sborra, ma non aveva nulla a che vedere con la sua.

    Lui rimase un attimo interdetto, poi ci guardammo negli occhi, lui appagato e io con la sua sborra che colava dalla mia folta barba e ci siamo sorrisi.

    - "Papà non sapevo fossi gay"
    - "Neanche io Ale... Pensavo di essere io il maschio Alfa, e invece sono diventato frocio vedendoti il cazzone. Mi è pure piaciuto un sacco e voglio essere la tua troia personale se ti va per questa settimana".
    - "Se a te fa piacere, nessun problema. Succhi il cazzo meglio delle donne! Però voglio anche romperti il buchino del culo ora che ti ho visto ingoiarmi tutto.".
    - "L'ho già detto, voglio essere la tua troia."

    Alessandro aveva ancora il cazzo in tiro. Mi chinai per terra e senza dirgli nulla, mi ha fatto suo. Adesso ero ufficialmente la sua troia. Durò un sacco perché aveva svuotato le palle poco prima nella mia bocca e mi stava scopando fortissimo. Non ce la facevo più ma non ne potevo fare a meno... Lui ansimava, io temevo di piacere. Dopo almeno 25 minuti di spinte e penetrazioni senti il suo cazzo come gonfiarsi e mi sborrò dentro. Pochi schizzi ma abbastanza per farmeli colare fuori dal mio culo che ormai aveva preso il diametro del suo cazzone.
    Si accasciò di fianco col fiatone, stanchissimo e appagato. Io ero distrutto e forse più appagato di lui.
    - "Papà sei stata una gran troia, complimenti!"
    - "Quando sono la tua troia non chiamarmi papà... Sei tu il superiore perché hai questo super cazzo"
    - "Allora ti chiamerò Troietta, perché questa settimana sarà piena di scopate, come saranno pieni la tua bocca e il tuo culo della mia sborra!".
    - "sarai tu il mio padrone, sono tuo. Appena hai voglia sarò sempre pronto. Mi hai fatto diventare frocio solo nei tuoi confronti... E farò la troia solo con te.".
     
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