Prima scopata alla gita scolastica

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    Emma fu la mia storica compagna di banco alle superiori, ci accoppiarono a metà del primo anno e fino alla maturità condividemmo il banco ogni giorno. Il nostro rapporto divenne sempre più stretto e pian piano divenemmo grandissimi amici, studiavamo assieme, ci sentivamo per ogni minima cavolata, facevamo colazione quando si entrava più tardi a scuola eccetera. Un rapporto che proseguì anche post diploma.
    Emma era una ragazza piccolina, sull' 1.50/55 circa, era castana chiara con due occhioni bellissimi, fisicamente era bellissima, tutte le curve al posto giusto e bn proporzionate, un culetto quasi sempre racchiuso in due jeans stretti, due gambe toniche dovute a frequenti allenamenti, un seno proporzionato e molto sodo, una terza misura e infine due graziosi piedini.
    Pensai spesso a lei tra le mie fantasie ma mai in maniera concreta, non ebbi mai una vera opportunità anche perché non la cercai mai.
    Durante il quinto anno arrivò il periodo della gita, non facemmo il viaggio all'estero per questioni di organizzazione scolastica ma riuscimmo a fare comunque la settimana (scolastica) di gita. La destinazione fu Roma.
    Passami molto tempo assieme o per lo meno vicino, ma passammo del tempo anche separati con altri compagni.
    L'ultima sera fu programmata l'uscita serale, che voleva, poteva restare in albergo e io, data la mole di ore in piedi a camminare nei gironi precedenti rimasi in hotel, i miei 2 compagni di stanza uscirono e su 24 circa in 5 o 6 rimasero in albergo. Entrambi i nostri accompagnatori uscirono per “sorvegliare”, fino ad un certo punto i miei compagni lasciando gli altri in albergo confidando sul nostro senso di responsabilità.
    Dopo cena quindi andai in camera a rilassarmi un po', le camere dei ragazzi erano al piano superiore rispetto a quelle delle ragazze. La mia intenzione fu quella di riposarmi un'oretta e poi raggiungere gli altri nella sala comune.
    Mi appisolai sul letto, ero in completo relax, non mi resi conto da quanto stessi sonnecchiando fin quando non sentii bussare, non mi resi conto immediatamente, lo sentii di nuovo,
    aprii gli occhi, mi alzai e andai alla porta.
    Trovai Emma, ​​entrando velocemente e chiuse la porta, E:”Che sfaticato che sei”, “Eddai, mi hanno distrutto questi giorni”, E:”Per carità, abbiamo camminato tanto, ma prendere sonno a quest'ora mi sembra esagerato” . Ridemmo assieme e ci abbracciamo. Emma indossava dei leggings rossi, una felpa bianca e delle pantofole ai piedi, anche così mi piaceva un sacco. Finito l'abbraccio ci staccammo, e ci guardammo intensamente, Emma divenne seria, si mosse e mi bació, un bacio lungo, appassionato, pieno di eccitazione, una mia mano le strizzó una chiappa, lei poggiò la mano sul mio pacco.
    Ci staccammo, E:”Cazzo, non sai da quanto aspettavo questa apportunità”, “Madonna, a chi lo dici”, ribattei e tornammo a baciarci, lei mi saltò in braccio attorcigliando le gambe dietro la mia schiena, io la appoggiai alla porta e continuai a baciarla strizzandole il culo.
    Mi spostai, la feci stendere sul letto e mi posizionai sopra di lei, ci baciammo ancora e ancora, lei con le mani afferrò il mio cazzo dentro i miei pantaloni, i nostri respiri rendevano tutto dannatamente eccitante.
    Le sue mani mollarono il cazzo, presero l'elastico dei pantaloni e mi lasció con il cazzo si fuori, tornó a segarmi mente continuammo a baciarci.
    Il ghiaccio era rotto, e la tensione si sciolse. Le sfilai pantofole e commenti, presi in mano quei piedini e li baciai, tolsi i leggings e le mutandine di Emma, ​​mi fiondai su quella figa depilata e tanto desiderata.
    Leccai a più non posso, le baciai l'interno delle cosce e le labbra bagnatissime della sua figa. Una mano di Emma era tra i miei capelli e mi accarezzava, io portai una mano alla sua figa e con due dita la penetrai, Emma godeva e io mi eccitavo sempre di più.
    Tornai sopra di lei e la baciai ancora, le sue mani presero il mio cazzo e lo fecero strusciare con la sua figa, E:” Mettimelo dentro” mi sussurró.
    Spinsi con il bacino, entrai dentro di lei, era stretta.
    Emma inizió a godere e ansimare, io cercavo di di trattenermi aumentando il ritmo.
    Il mio corpo andava a sbattere contro il suo procurando un gemito di Emma ad ogni pompata.
    Ci guardammo intensamente e ci demmo un bacio, E:” Non venire dentro eh”, mi ammonì e io le risposi con un cenno.
    Estrassi il cazzo, mi avvicinai alla sua faccia e le poggiai il cazzo sulle labbra, Emma prese immediatamente il cazzo in bocca. Un discreto pompino che apprezzai davvero tanto, pensai quasi di venire ma mi trattenni.
    Tornai a leccarle la figa, assaporai tutto il sapore di Emma e la sditalinai.
    E:”Rimettilo dentro, ti prego”, non me lo feci ripetere, lo infilai di nuovo ricominciando a scoparla, mi portai le sue gambe alla faccia e le baciai le piante dei piedi, le caviglie e i polpacci.
    E:”Fottimi cazzo, mi piace troppo”, mi incitava a scoparla e io non esitai ad aumentare il ritmo sempre di più, mi abbassai e ci baciammo ancora e ancora, diedi colpi il più profondi possibile, “Emma sei fantastica” accennai con un filo di voce.
    Allargai le sue gambe, tirai fuori il cazzo, lei lo prese in mano e mi segó, sborrai sulla sua pancia che prontamente scoprì tirando su la felpa. Una sborrata enorme, soddisfacente, che pure Emma apprezzó tanto.
    Finito l’orgasmo mi sdraiai vicino a lei stremato, ci abbracciammo, E:”Cazzo che orgasmo che hai avuto, grazie della scopata”, la ringraziai e ci vestimmo.
    Sistemandoci, Emma mi abbracció, mi bació, ci guardammo e praticamente in coro dicemmo “Ti amo”, ridemmo e ci baciammo di nuovo, da lì inizió la nostra storia d’amore e di sesso sfrenato.
     
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