Storia di Arturo

racconti erotici gay shota

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    Il cruccio di Arturo è sempre stato quello di nascondere la sua omosessualità. Quel suo aspetto effeminato, quella voce tipica, purtroppo non passavano inosservati. A scuola era sempre vittima degli sfottò dei bulli e qualche professore ci aveva pure provato, ma lui se l'era data a gambe. Questa cosa lo faceva soffrire. Non accettava la sua natura, ma specialmente che tutti notassero la sua sessualità. Voleva sembrare a tutti i costi un etero ed essere lasciato in pace. Per questo, oltre a stare attento a come si vestiva e a tentare di impostare la voce, provava a frequentare le ragazze, ma poi finiva sempre male perchè s'innamorava dei loro fratelli. Del resto le fantasie che lo eccitavano a segarsi, in bagno o in camera sua, erano popolate solo da uomini. Precisamente da uomini grossi e pelosi, col cazzo enorme, che glielo mettevano in bocca maltrattandolo come una puttana.
    Tutto questo tormento durò per il periodo delle scuole medie e poi le superiori. Quando alla maggiore età si diplomò geometra, pensò che allontanandosi da quell'ambiente finalmente la sua vita avrebbe avuto una svolta quantomeno di serenità.
    A dargli questa sensazione di svolta, contribuì il fatto di aver trovato subito lavoro presso un grosso studio di architettura impegnato in diversi importanti cantieri per ristrutturazioni edilizie. Fu li che Arturo conobbe Basilio, il capo progettista. Fu lì che con Basilio, Arturo scoprì che la sua vita avrebbe preso una svolta si, ma non certo nel segno della serenità.

    Basilio, ironia della sorte, era proprio il prototipo di uomo che popolava le fantasie erotiche di Arturo: imponente, sovrappeso, peloso, barba e capelli lunghi legati a codino. Per di più, il ragazzo, notò subito che il garbo, la gentilezza e la premura di Basilio, nell'accoglierlo in studio e poi supportarlo nel lavoro, non erano proprio cameratismo tra colleghi, ma tipiche di chi ci sta provando. Nonostante all'apparenza fosse un etero, visto che spesso in studio veniva a trovarlo la sua compagna, Ausilia, una bella donna molto procace. Ma l'istinto di Arturo, per esperienza, difficilmente si sbagliava: il suo capo lo desiderava come si desidera una donna. Per cui in lui riaffiorò quello stesso disagio che provava a scuola, ma rafforzato dal fatto che quell'omone così premuroso (dagli sguardi e i sorrisi ammiccanti, si passò ai complimenti più espliciti, fino a passare assieme le pause pranzo) gli piaceva perchè, appunto, era il suo tipo ideale. Ma questa cosa, il ragazzo, al solito non voleva accettarla. E per quanto riproponesse la stessa strategia dei tempi della scuola, abbigliamento e voce impostata, Basilio non mollava. Aveva capito tutto. Soprattutto che Arturo, nonostante lottasse con se stesso, era attratto da lui e che queste attenzioni gli piacevano.
    Così l'uomo si faceva via via più intraprendente con i gesti (la mano morta o si strusciava sul culo mentre il ragazzo era alla fotocopiatrice per fargli sentire il cazzo duro ) e i complimenti sui suoi occhi, sul viso. Questa situazione andò avanti per mesi, fino a quando una sera non prese una svolta decisa.

    Successe che lo studio prese un importante lavoro fuori città. Basilio e Arturo lavoravano fianco a fianco fino a sera, poi intorno alle 20 staccavano e i due si dividevano, Arturo prendeva la corriera per tornare a casa, mentre a Basilio lo studio aveva preso una camera in un albergo vicino, per cui rimaneva in loco a dormire.
    Una sera, quindi, avvenne che per alcuni problemi tecnici, il lavoro si protrasse ben oltre le 20, così che Arturo, nonostante la corsa, perse l'ultima corriera: “E adesso che faccio?”, si chiese il ragazzo seduto col fiatone sotto la pensilina della fermata.
    Basilio che notò la scena dalla finestra, lo chiamò e gli propose di rimanere con lui per la notte.
    Arturo inizialmente cercò di declinare l'invito perchè non voleva disturbare, ma alle insistenze di Basilio alla fine accettò. Quindi si recarono in albergo e Arturo chiese alla reception se ci fosse una stanza per lui. Basilio a quel punto intervenne, fece un cenno d'intesa al portiere e rivolgendosi al ragazzo gli dice: “Ma che bisogno hai di una stanza?...ti ospito io”
    Arturo: “Ma dai Basilio...non voglio disturbare ancora...e poi dove dormirei?”
    Basilio: “Ho detto nessun disturbo...tranquillo che il posto dove dormire comodamente c'è...fidati!”
    Salutarono il portiere e salirono in camera. Basilio mostrandogli il letto gli fa: “Vedi? E' un letto matrimoniale...del resto con la mia stazza come avrei potuto avere un letto singolo (ride)...c'è posto per due”
    Arturo stupito e titubante: “Ma a maggior ragione disturberei ancora...nello stesso letto...ecco...magari...appunto, lo hai preso per stare più comodo...con me dent...”
    Basilio lo interruppe con aria scocciata: “Ancora? E basta...mettiti in libertà, va a farti una doccia che io provvedo alla cena...vai e non scocciarmi più con sta cosa del disturbo...dai!”

    Finita la doccia, Arturo a torso nudo con un asciugamano in vita, tornò in stanza. Basilio, che nel frattempo aveva approntato una cena fredda a base di panini e birra, quando lo vide così, seminudo, snello, pelle bianca liscia senza nemmeno un pelo, capelli biondi bagnati e sguardo da cerbiatto smarrito, rimase qualche minuto fisso a guardarlo incantato come avesse davanti una gran fica. Poi, riprendendosi, lo invitò a sedere sul bordo del letto, gli stappò una bottiglia di birra, e mentre lo invitava a bere gli fa: “Sei bellissimo Arturo...lo sai vero? (e gli accarezza il viso)...mi hai lasciato senza fiato...”
    Arturo lo ringraziò timidamente, diventando di mille colori per l'emozione, bevve tutta la sua birra e ad occhi bassi si mise a cenare con Basilio che invece non gli staccava i suoi da dosso.
    Discussero di cose di lavoro, poi finita la cena Basilio invitò Arturo a bere altra birra: “Vai tranquillo Arturino...bevi...ora vado a fare la doccia, se nel frattempo ti gira la testa e ti dovesse venire voglia di coricarti, scegli un lato del letto che ti piace e aspettami...”
    Arturo annuì, mentre continuava a bere. Basilio andò al bagno. Rimasto solo, il ragazzo aspettò che Basilio entrasse in doccia e aprisse l'acqua. Poi si liberò dell'asciugamano e mentre stava per indossare i boxer, notò che da uno specchio nella parete di fronte si vedeva perfettamente, senza a sua volta essere visti, chi faceva la doccia. Così si mise a spiare Basilio che si lavava. Quell'uomo nudo, imponente, grasso, peloso, proprio come piacciono a lui, che s'insaponava lo eccitò subito. Ancora di più quando si accorse che da sotto la pancia grossa, spuntava un cazzo enorme, eretto perchè Basilio lo scappellava per lavarlo bene. Quindi Arturo, anche egli col cazzo in tiro, iniziò a segarsi immaginandosi dentro quella doccia con lui, in ginocchio a spompinarlo. Ma quando lo sperma stava per incanalarsi verso l'uscita, sentì l'acqua della doccia finire. Apriì gli occhi e vide Basilio uscire dal box e asciugarsi. Così veloce richiuse il cazzo nei boxer, scelse un lato del letto e si mise sotto il lenzuolo girato sul fianco in modo da dare le spalle alla porta del bagno e a chi si fosse steso sul letto.

    Arturo, in quella posizione, fingeva di dormire mentre sentiva che Basilio gli si coricava accanto. L'uomo, una volta al letto e pure lui sotto il lenzuolo, vedendo il ragazzo che gli dava le spalle, lo scosse leggermente con la mano e lo chiamò: “Arturino...che fai dormi?...parliamo un po', ma non di lavoro...basta, relax adesso”
    Arturo, girandosi lentamente:”Ancora no...ma stavo per addormentarmi...si ok, è che non vorrei disturbarti ancora”
    Basilio: “Ancora con sto disturbare...sono io che ho insistito per averti qui e mi disturberesti?...senti, dai...ma perchè non mi parli un po' di te, eh?...tranquillo che quello che ci diciamo, compreso che sei in un letto assieme a me, non lo verrà a sapere mai nessuno...sarà un segreto che mi porto nelle tomba...giuro...”
    Arturo: “...eh, ok...cosa vuoi sapere di preciso...”
    Basilio: “Beh...ad esempio se hai la ragazza...sei fidanzato?...ecco”
    Arturo: “No..no...quale fidanzato...no...sono libero...ho avuto qualche storia tempo fa, ma adesso sono single...”
    Basilio: “ah...ma dimmi la verità...e stai tranquillo che anche questa mi porterò nella tomba se me la dici ... ti piacciono le ragazze...o i ragazzi?”
    Arturo tacque per alcuni minuti. Aveva capito che Basilio aveva capito ed ebbe paura perchè capì pure dove l'uomo sarebbe andato a parare da li a poco, per cui dopo un po' rispose: “...oh si...mi piacciono le ragazze, certo...come no...”
    Basilio scoppiò a ridere e gli fece: “Arturo...Arturino mio...dai...dimmi la verità...ti ho detto che resterà un segretissimo tra me e te...sei proprio sicuro sicuro che ti piacciono le femmine? (intanto con una mano iniziò ad accarezzare, a salire dal ginocchio, una coscia del ragazzo fino a toccargli il cazzo che indusse Arturo a ritrarsi)...ah me ce lo abbiamo bello duro, eh!?...”
    Arturo: “oh si Basilio...ma sai mi capita spesso tutte le volte sto a letto...non so perchè...ma non pensare male...”
    Basilio ridendo: “...ah si certo...e chi pensa male?...solo un riflesso condizionato, no?...mica perchè sei a letto con me e perchè ti piacciono i maschi...vero? (Arturo annuì timidamente e Basilio continuò ad incalzarlo perchè capì che le sue difese stavano calando)...e dai dimmi la verità, sei gay...che ci vuole ad ammetterlo?...ma soprattutto non c'è nulla di male ad esserlo...si dovrebbe vergognare e nascondersi chi spaccia droga o va a rubare...e quelli che giudicano prendendoti per il culo, che sono i veri pervertiti, no chi è omosessuale...nasconderlo, poi in questa maniera maldestra come fai tu, non serve a nulla...devi accettarlo e goderti la tua vita...io, ad esempio, sono bisessuale...come hai visto ho una compagna bellissima, ma allo stesso tempo mi piacciono i ragazzi come te...e tu da quando sei entrato in studio, mi piaci parecchio...ed alla stessa maniera della mia Ausilia...anche io, come te, prima non accettavo questa cosa, ma poi quando ho capito che in realtà è questa società ipocrita a condizionare le nostre vite, mi sono lasciato andare e, credimi, sono felice ”
    Arturo, davanti a questo discorso e soprattutto alla confessione intima di Basilio, cedette e, girandosi di fianco verso l'uomo, confessò: “Si...Basilio, ok lo ammetto...sono gay e mi sei piaciuto subito anche tu...anche perchè...perchè...a me piacciono proprio i tipi come te, grossi, pelosi, maschioni potenti che mi trattino come una donna...ti ho visto prima sotto la doccia, se non chiudi la porta del bagno da quello specchio si vede tutto...e ...e...e sono impazzito quando ti ho visto nudo e che cazzone hai...come te lo lavavi...così ho iniziato a farmi una sega mentre ti spiavo, ma poi sul più bello mi sono bloccato perchè avevi finito e non volevo te ne accorgessi...ecco”
    Basilio a quel punto, gli sorrise, lo avvicinò a se. Il ragazzo avvinghiato a lui esclamò: “Ma...ma...sei nudo!”. L'uomo alzò il lenzuolo e gli fece vedere il suo enorme cazzo eretto e gli disse: “Adesso ce lo hai qui a portata di mano, lo puoi toccare non solo vedere...tutto per te...perchè non ne approfitti?”.
    Arturo: “Davvero posso?”. Basilio gli rispose di si e il ragazzo glielo prese in mano segandolo dolcemente e disse: “Oh dio il mio sogno si avvera...è la prima volta che tocco un cazzo...quanto l'ho desiderato...finora li ho sempre visti nei porno con i quali mi sego...”
    Basilio: “Oh si...si...con che dolcezza me lo stai segando...continua, continua...anche io sto realizzando un sogno, quello di averti qui nel mio letto...anche io mi sono fatto le seghe fantasticando su di te...”
    Arturo: “...mamma mia, quanto ce l'hai duro e grosso...è bellissimo...sto andando bene così?”
    Basilio: “...oh si..benissimo...benissimo...continua...”
    Arturo dopo un po' aumenta leggermente la velocità della sega e Basilio: “Oh si mi stai facendo impazzire di piacere...adesso fai una cosa...dai...visto che vuoi che ti tratti come la mia ragazza...lei dopo che me lo sega, mi fa un pompino...vai su”
    Arturo: “...ma io un pompino non l'ho mai fatto...”
    Basilio: “...tranquillo, se dici che ti piace il cazzo, ti verrà naturale...in ogni caso ti guido io...vai su!”

    Quindi, Arturo, si piazza tra le cosce grasse e pelose di Basilio, che con una mano si tiene il cazzo e con l'altra cala dolcemente la testa del ragazzo per infilarglielo in bocca, e poi gli fa: “Ecco metti la cappella in bocca...poi leccala e succhiala come faresti con un cono gelato...dai...”
    Il ragazzo esegue e lo fa con molta dolcezza, passando la lingua su tutta la superficie della cappella, poi intorno la circonferenza. Poi gliela prende fra le labbra e gliela inizia a succhiare. Basilio mugolando di piacere lo accompagna con la mano sulla testa. Vorrebbe infilagli tutto il cazzo dentro, ma è troppo grosso e non entra tutto nella bocca di Arturo che gli fa: “E' enorme, Basilio non riesco ad ingoiarlo tutto...mi dispiace...però mi sto impegnando..mi piace si...sto andando bene?”
    Basilio: “Oh si benissimo...tranquillo non ti preoccupare...mi stai facendo godere da impazzire lo stesso...ah si...così così...bravo...hai una boccuccia così dolce che fra poco esplodo...per cui è meglio che ti faccio smettere, perchè voglio godermi te quanto più a lungo possibile... (e gli fa staccare la bocca dal cazzo) ...adesso mettiti disteso sul tuo lato che ho una voglia pazzesca di leccarti tutto...”
    Arturo si mette nella posizione indicata e Basilio lentamente porta la sua stazza grassa e pelosa su di lui, stando attento a non schiacciarlo col peso. Così inizia a leccarlo tutto, iniziando dal collo, poi sul torace, fino ad arrivare al cazzo eretto. Prima glielo lecca tutto, palle comprese, e poi, mentre il ragazzo ansima di piacere, gli fa: “Ora te lo faccio io un bel pompino...così vedi come si fa e quanto si gode...”
    Arturo eccitatissimo: “Si Basilio...si...fammi quello vuoi...fammi la tua puttana...ti prego...”
    Basilio: “La mia puttana?...oh si...ti tratto come tratto la mia donna...ora vedi che ti faccio...”
    Così Basilio ingoia il cazzo del ragazzo, glielo succhia prima piano poi via via aumenta la velocità fino a farsi esplodere lo sperma nelle bocca. Quindi fa girare Arturo, ancora in estasi per l'orgasmo, in modo da poterlo penetrare nel culo, appoggia l'enorme cazzo, duro come il cemento, fra le chiappe e gli fa: “Ora vedi come ti faccio la mia puttanella...ma tranquillo che cercherò di non farti troppo male perchè hai il culo ancora vergine...ti inculo quel tanto che basta per sverginarlo senza traumi...”. E inizia una lenta ma inesorabile penetrazione dell'ano. Il ragazzo si lamenta un po' per il dolore, ma lo invita ugualmente a non avere pietà e a farlo la sua puttana.

    Appena Basilio si rende conto che il buco di quel culo bianco e dolce, può contenere a stento la sua cappella, inizia a pompare e incitare Arturo: “Ti piace farmi da troia...vero?...ti piace come t'inculo...vero?...e allora godi puttana, godi sotto i colpi del mio cazzone...”
    Arturo: “Siii...cosììì...mi fa male, ma mi piace...mi piace...fammi male...si...sono la tua sporca troia...fammi male!”.
    Così Basilio lo sbatte per un po' e poi improvvisamente smette. Si rimette disteso al suo posto, invita Arturo di nuovo tra le cosce e gli fa: “Voglio sborrarti in faccia...proprio come si fa con le troie...come faccio con la mia Ausilia...perciò masturbami mentre mi lecchi la cappella che sto per esplodere...dai!”
    Il ragazzo eseguì. Mano sul cazzo a segare e lingua a leccare la cappella violacea e turgida, che dopo qualche secondo riversò a spruzzo potente sulla sua faccia una quantità enorme di sborra.
    Basilio:” Aaahhhh bellissimo...sei stato fantastico Arturino...fantastico...quanto ho gouduto...ma quanto...oh si...da ora in poi sarai la mia puttana...il mio ragazzo...siii”
    Arturo: “Fantastico anche per me Basilio...sei stato la mia stupenda prima volta...quanto l'ho sognato avere un uomo come te...si, voglio essere la tua puttana per sempre...non ti deluderò, vedrai!”
    Quindi, esausti e appagati i due crollarono in un sonno profondo.

    La mattina seguente fu Basilio a risvegliarsi per primo. Mentre Arturo, al suo fianco, continuava a dormire. Quindi lo svegliò delicatamente e gli disse: “Buongiorno mia puttanella...sai che cosa devi fare adesso per il tuo maschio? ...ti alzi, ti vesti, scendi al bar dell'hotel ti fai fare un caffè e me lo sali...che poi ti do il premio che meriti (rise di gusto)”
    Artruro non se lo fece ripetere un altro secondo. Scese al bar e dopo poco tornò con il caffè. Basilio lo attendeva ancora nudo e disteso sul letto. Glielo servì, l'uomo lo bevve in un sorso e poi, mostrandogli il cazzone eretto e duro, gli disse: “Spogliati di nuovo che ho voglia di una bella pompa dalla tua boccuccia...questo è il tuo premio (rise ancora di gusto)”.
    Il ragazzo in pochi secondi fu nudo e tra le cosce di Basilio a succhiare quel cazzo enorme e voglioso. Ma dopo un po' che ciucciava, Basilio lo fermò, lo prese dolcemente dal mento per guardarlo in faccia e gli disse: “Senti, ma com'è che ti masturbavi ieri spiandomi sotto la doccia?”
    Arturo, asciugandosi la bocca umida dell'umore della cappella: “Si...quando ti ho visto riflesso nello specchio...nudo che t'insaponavi...ecco...che insaponavi questo tuo cazzo stupendo...non ho resistito, non sai cosa avrei dato per essere li nella doccia con te...in ginocchio ad insaponartelo io il cazzo, con le mani e con la bocca...”
    Basilio, gli accarezzò la testa e gli rispose: “Beh..allora...diamogli corpo anche a questa tua fantasia, no?...che ne dici? (Arturo annuì ) ..allora, vai a preparare la doccia che ci divertiamo un po'...così iniziamo la mattina più felici e più produttivi...dai!”
    Arturo, incredulo che ancora una volta si stesse realizzando quest'altra sua fantasia, volò in bagno e i due si ritrovarono nudi sotto la doccia calda. Il ragazzo e l'uomo iniziarono ad insaponarsi a vicenda. Poi, arrivato al cazzone, Arturo prima glielo segò con la mano e dopo un pò si inginocchiò e glielo prese in bocca mentre Basilio gli teneva la testa per farselo pompare.
    Il ragazzo pompò di gusto, ogni tanto Basilio glielo staccava dalla bocca e glielo sfregava su tutto il viso, per poi rimetterglielo in bocca, fino a quando gli procurò un'altra poderosa sborrata che gli irrorò tutta la faccia.
    Basilio soddisfatto, lo fece alzare e, prima di uscire dalla doccia, lo masturbò. Arturo gradì molto, lo baciò in bocca e gli disse: “Grazie di tutto Basilio...sei stato fantastico...da questo momento sarò sempre tuo...farò sempre quello che mi ordini...qualsiasi cosa...”
    I due, quindi, si vestirono e se ne andarono al lavoro. Mentre camminavano, Basilio, abbracciando Arturo, gli disse: “ Tutto tutto farai per me? (il ragazzo annuì) ...allora mi sa che dovrò farti venire una sera a cena a casa mia che ti faccio conoscere la mia Ausilia...sai, anche lei come me, ama e ricerca le fantasie e i giochi particolari...per questo stiamo benissimo assieme da anni e non ci annoiamo mai....sono sicurissimo che sarà felice di conoscerti e...giocare assieme...con te e me!..che ne dici?”
    Arturo: “Dico che...si, farebbe piacere pure a me...e comunque, ogni desiderio del mio uomo per me è un ordine...”
    Basilio: “Ecco bravo...al ritorno in città organizziamo...”
    Intanto arrivarono in sede, timbrarono il cartellino e si misero al lavoro.
     
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