Altro che superpenitenza

racconti erotici gay shota

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    Figon Member

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    Eravamo un gruppo di ragazzi che per vincere la noia oltre che fare sport facevamo un gioco di carte con penitenze, in quell'estate il gruppo si era notevolmente affievolito, restammo io Martino e Giorgio, fu proprio quest'ultimo che propose che le penitenze sarebbero state più severe e che potevano arrivare sino alla masturbazione di un amico, mi sorprese la proposta ma nonostante tutto sia io che Martino accettammo in silenzio, in un terreno abbandonato c'era un pozzo ormai secco che aveva di buono che per accedervi c'era una scala che scendeva in profondità e nel fondo era cementato, fu quello la nostra base di questi giochi erotici, il gioco consisteva in un normalissimo gioco di scopa ma chi aveva il settebello acquisiva un punto il primo che arrivava a 5 subiva una superpenitenza che sceglievano gli altri. Il primo a subire la superpenitenza fu Giorgio che avrebbe fatto una sega a Martino, osservai la scena da spettatore interessato, guardai Martino spogliarsi e con il cazzo già in tiro sedersi per terra, Giorgio senza alcuna ritrosia glielo prese in mano e iniziò a segarlo, osservavo le facce di entrambi presi da quel che stavano facendo, ero eccittatissimo e la cosa strana era che vedendo loro sembrava normalissimo fare una sega ad un amico. Dopo quel giorno mi aspettavo che prima o poi sarebbe toccato a me fare una sega ad uno di loro, mi sentivo pronto, il giorno dopo la superpenitenza la fece Martino facendomi una sega, sin da subito capii che quando ti fanno una sega non è come quando te la fai tu, è molto più bello, quando venni mi segò sino a quando non uscivano più gocce di speranza, bellissimo. La superpenitenza continuarono a farla sempre loro, mi fece una sega Giorgio poi un'altra Martino poi di nuovo Giorgio, ben 4 seghe mi hanno fatto. Il giorno successivo per la prima volta fui io a dover fare la superpenitenza, se me lo avessero chiesto ero pronto anche a fare una sega ad entrambi, ma quel che decisero all'inizio mi sorprese e protestai, Martino doveva infilarmi un dito nel culo e in risposta alla mia protesta dissero che sempre di masturbazione si trattava, restai in piedi e mi calai i pantaloni, mi chiesero un numero tra il 5 e il 10, 8 dissi, e così Martino mi infilò un dito nel culo e contò 8 andate e 8 tornate. Improvvisamente Martino si trasferì in città da un giorno all'altro, l'inizio della scuola incombeva e sparì dalla circolazione. Ci ritrovammo nel pozzo io e Giorgio, non aveva più senso fare il gioco delle superpenitenze, se volevo una sega me la avrebbe fatta volentieri disse, sembrava tutto preparato si era portato appresso anche un materassino da palestra, ci spogliammo entrambi ma lui restò in mutande, mi distesi sul materassino e lui incominciò a segarmi, piano piano dolcemente, con l'altra mano mi toccava le palle ma poi mi cercò anche l'ano, ci passò un dito sopra un pò di volte e poi lo infilò, con una mano mi faceva una sega e con l'altra mi faceva un ditalino anale, ero in estasi, quando mi chiese se mi piaceva la sega risposi di si, e il dito nel culo ti piace, anche risposi, accelerò i tempi con la sega andando più veloce con la mano sino a farmi venire, ora voltati disse, mi misi pancia all'ingiù e lui riprese a farmi il ditalino anale, fece andare su e giù il suo dito innumerevoli volte, ad un certo punto lo tolse vidi le sue mutande volare e poi sentii il suo cazzo poggiarsi sul mio ano e poi mi penetrò, il suo cazzo prese ad andare su e giù dentro di me, non pensavo di prenderlo nel culo mai, ma ora che stava succedendo ero contento, quando venne continuò ancora pensai che voleva venire una seconda volta ma alla fine crollò esausto, si distese al mio fianco e mi disse promettimi che domani lo rifacciamo, ok risposi. Quella sera lui ebbe un bruttissimo incidente in moto, e dopo quasi 6 mesi in ospedale fu dimesso in carrozzella e tutt'ora è così, quasi un vegetale. Uno dei giorni in cui andai a trovarlo in ospedale incontrai Martino, andammo via insieme dall'ospedale e mi invitò nell'appartamento che aveva in affitto, era stato il primo ad infilarmi il dito nel culo ora voleva infilarci il cazzo pure lui, probabilmente Giorgio li aveva raccontato cosa avevamo fatto prima dell'incidente. Appena entrammo nell'appartamento mi fece accomodare in un divano e mi offrì un aperitivo, brindiamo a noi disse, poi mi saltò addosso coprendomi di baci, mi infilò la lingua in bocca per un lunghissimo bacio e nel mentre lui mi cercò il cazzo ed io il suo, ben presto la sua mano incominciò a palpeggiarmi il culetto il suo vero obiettivo, mi spogliai e mi misi alla pecorina, incominciò a leccarmi l'ano in lungo in largo e dentro, quando mi infilò il cazzo fu quasi una liberazione, prese a spingere a ritmo regolare tenendomi per le natiche fino in fondo, avevo un debole per lui l'unica volta che mi ero fatto una sega pensando di farla ad un altro avevo pensato a lui, aumentò il ritmo e sembrava che mi stesse sfondando, ma era solo piacere, quando venne un pò mi dispiacque, lo volevo ancora nel culo, ma lo faccemmo altre 2 volte quella sera. La superpenitenza non prevedeva penetrazione ma alla fine entrambi mi hanno fatto il culo ed io ho scoperto un nuovo mondo. Ora son fuori casa di Martino sto suonando il campanello, quando apre li faccio un pompino.
     
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