Sbattuto in mare aperto

racconti erotici gay shota

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    Figon Member

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    Quasi mi dimenticai dell'esperienza sessuale che ho avuto quest'estate. Riavvolgiamo un po' il nastro e cominciamo.
    Ho parecchi amici in Liguria: alcuni miei coetanei, quindi sedici anni, e altri ben più grandi, l'amico più grande che ho ha trent'anni, infatti quest'esperienza sessuale l'ho avuta con lui.
    Lui si chiama Federico, ha come ho detto trent'anni, è un ragazzo parecchio muscoloso, bello, e soprattutto ha una barca da sette metri, un gommone. Ci conosciamo da poco più di un anno e quest'estate abbiamo avuto una relazione che a me piace chiamare 'relazione estiva', perché appunto è una cosa che dura per l'estate e poi finisce a settembre, quando finiscono le vacanze.
    Una sera, dissi ai miei che sarei uscito appunto con Federico con la sua barca, avremmo visto i fuochi d'artificio dal mare, visto che li sparavano nel paese vicino, assieme e poi mi avrebbe portato a casa. I miei si fidano di questo ragazzo, poi non immaginavano che un ragazzo così grande potesse avere una relazione con un sedicenne, quindi erano tranquilli a lasciarmi solo con lui.
    Andammo quindi al porto, salimmo sul gommone e andammo. Ci posizionammo parecchio lontani dalla costa, in modo tale che non arrivasse la fuliggine dei fuochi esplosi.
    Iniziò lo spettacolo, c'erano molte barche ma comunque molto lontane da noi. Eravamo sdraiati sulla prua a guardare abbracciati, qualche volta ci scambiavano anche qualche bacio.
    Finirono i fuochi d'artificio, le barche piano piano se ne andarono, noi no.
    Mi spogliai davanti a lui mettendomi in costume, vedevo perfettamente quanto era rosso, lo vedevo anche grazie al fatto che aveva appeso una lampada portatile che illuminava bene tutta la barca; mi lanciai immediatamente in acqua "Forza dai Fede, l'acqua è bellissima."
    "Non mi fido a fare il bagno di notte e poi siamo anche un po' al largo, l'eco scandaglio dice che il fondale è profondo trenta metri."
    "Che cagasotto. Ecco, se non ti butti non ti darò più questo." Mi misi in orizzontale facendo emergere il sedere.
    "Arrivo subito allora." Si spogliò e si lanciò.
    Ci schizzammo un po', lo spingevo verso il fondo poi riprendevo a schizzarlo. Ad un certo punto ci abbracciamo, cercando di rimanere a galla il più possibile, ci baciammo appassionatamente.
    Uscimmo dall'acqua e salimmo sul gommone. Mi misi sdraiato sul materasso in punta che aveva la forma della prua, un bel materasso bianco, abbastanza sottile.
    Finì di asciugarsi, mi alzai e andai verso di lui appoggiandogli una mano sul petto "Ti andrebbe di divertirci un po'?"
    Ci baciammo, ci togliemmo i costumi lanciandoli lontano da noi, non in mare ovvio; lo feci sedere sul bordo del gommone, mi feci spazio tra le sue gambe, gli presi il cazzo, tirai fuori la lingua, gli leccai dolcemente la cappella poi scendevo fino alla base del pene massaggiandogli le palle, aprii poi la bocca e me lo infilai succhiandoglielo. Non era così lungo, era di circa 17cm, una dimensione non esagerata ma comunque passabile.
    Prima che venisse ci sdraiammo sul letto. Si mise sdraiato a pancia in su, io sopra di lui che lo baciavo, mi avvolgeva con le sue braccia muscolose, i nostri cazzi che si toccavano, abbassai la mano destra impugnandoglielo, mi alzai, mi inginocchiai a cavalcioni sul suo inguine, puntai il suo cazzo sul mio buchino, feci entrare la punta, mollai la presa e piano iniziai ad abbassarmi infilandomelo tutto dentro. Iniziai a muovermi su e giù facendo leva con le gambe poi facevo movimenti di bacino.
    "Sto per venire."
    "Vieni dentro di me, non preoccuparti."
    Fece giusto in tempo a venire che sentimmo ad un tratto un colpo di sirena, era un gommone della guardia costiera. Spaventato, mi alzai e presi il primo asciugamano per coprirmi, ci puntava con la torcia. Si avvicinò e li capii.
    "Robi, ma sei tu?" Disse questa voce molto familiare.
    "Signor Olivari" dissi sollevato "meno male è lei." È il padre di una mia cara amica della Liguria.
    "Ma che stai facendo scusa?" Vide poi anche Federico che si stava vestendo "Ah, credo di aver capito."
    "Come mai è qui?"
    "Ho visto questa barca, mi sono avvicinato per capire se era tutto a posto. Beh immagino che lo è giusto?"
    "Direi più che a posto." Sorrisi
    Se ne andò.
    Federico si tranquillizzò, gli spiegai che era il padre della mia amica quindi non aveva di che preoccuparsi.
    Prima di tornare in porto glielo succhiai un altra volta poi tornammo indietro.
     
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