Scoprendo il sesso - la cugina

racconti erotici incesto

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    Figon Member

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    Passó qualche mese, si fece settembre. Io dovevo iniziare l’università fuori sede da lì a poco. Fu una bella estate, non pensavo di avere esperienze incestuose, non nego che andai a trovare molte volte i miei zii per tutto agosto, il motivo credo sia chiaro. I rapporti con mio cugino scarseggiavano, lui si sentiva molto a disagio perché aveva iniziato ad avere rapporti con una ragazza ( forse sono stato proprio io a sbloccarlo) anche se non disdegnavamo di tanto in tanto farci delle seghe o dei pompini a vicenda, per la verità forse 2o3 volte. Con la zia, invece, era diverso. Cercava di scoparmi in ogni dove, una volta mi fece un pompino durante un pranzo di famiglia, mi portó in bagno con tutti i parenti in cucina e me lo ciucció con il rischio di essere scoperti. Era davvero assatanata.
    Ma avevo in mente un altro obiettivo: mia cugina Laura, ingegnere, seconda di seno ma un culo spettacolare. Lei aveva sette anni in più di me, era fidanzata con Cristian, un ragazzo più grande di lei. Era molto innamorata, era il suo primo vero amore, aveva avuto delle storielle minori in passato ma adesso sembrava essere davvero presa.
    Un giorno di settembre andai a trovare mia zia poiché le andai a dare la notizia che avevo passato il test per la facoltà di fisioterapia. In casa c’era solo lei e mia cugina, entrambe furono stracontente per me. Mia zia mi abbraccio molto forte e mi sussurró che mi avrebbe aspettato per le vacanze di Natale e che se avesse potuto, qualche volta, sarebbe venuta a trovarmi seppur i 300km che ci avrebbero separato. In tutto ciò mi strizzó il pacco avendo cura di non essere vista dalla figlia intenta a preparare il classico caffè pomeridiano. Il mio cazzo, manco a dirlo, diventó duro. Chiacchierammo un po’ del più e del meno. Mia zia da sotto il tavolo mi toccava il cazzo con il piede scaturendo in me reazioni che solo lei riusciva a scaturire,ma mia cugina si alzó dalla sedia, mi prese per braccio:
    “Gianluca, vieni in stanza con me che devo farti provare alcuni capi che ho comprato per Cristian”
    Non potevo dire di no anche se il pacco generoso era ben visibile considerando la tuta molto stretta che indossavo.
    Cristian, il fidanzato di mia cugina, era un ragazzo che aveva la mia stazza, io 177cm per 77 kg, lui 175 per 76kg. Un tipo in gamba anche se un po’ con la puzza sotto il naso, era molto ricco quindi molte volte ci guardava “dall’alto verso il basso”.
    Mi spogliai, il cazzo ce l’avevo ancora duro, cosa che non passó inosservata alla cara cuginetta che balbettó qualcosa:
    “P,p,p prova questa maglietta e questo bermuda”
    Acconsentii, mi andavano bene
    “Adesso quest’altro outfit”
    Un po’ larghino il jeans, un po’ stretta la maglietta. Venne anche la zia in camera che, da sarta qual è, mi sistemó i jeans palpandomi intensamente il culo lanciandomi sguardi ammiccanti. Credo che mia cugina captó qualcosa ma fece finta di niente.
    La cosa finì lì ma vedevo mia cugina che non mi guardava più come prima.
    Salutai la zia e la cugina poiché dovevo finire il giro di parenti da salutare, sarei partito 4-5 giorni dopo.
    Il giorno seguente i miei erano impegnati in un evento importante, sarebbero tornati direttamente il giorno seguente. Ero solo in casa, lo presi in mano ed iniziai a segarmi pensando alla zia, al cugino e fantasticavo su mia cugina. Qualche secondo dopo si illuminò il telefono, era proprio Laura.
    “ Gianlu ti dispiace se passo fra poco da te? mamma ha aggiustato quell’outifit che non andava bene. Mi piacerebbe che tu lo provassi di nuovo. Sai domani Cristian compie gli anni e vorrei essere perfetta nel regalo”
    Risposi che poteva passare quando voleva.
    Arrivó un’oretta più tardi, indossava un leggins bianco ed un top nero scollato. Una vera maialona. Rimasi a bocca aperto quando aprii la porta.
    Erano ormai le 18 del pomeriggio, le proposi un aperitivo con un po’ di vino bianco prima di procedere alla prova dei vestiti.
    - ma sai che non sarebbe una brutta idea, ho avuto una brutta giornata a lavoro quindi ci sta -
    Lavorava in uno studio nel frattempo che completava gli studi quindi doveva realmente rilassarsi.
    Mi riempì di complimenti su come fossi diventato un bel ragazzo, riguardo il test superato e mi disse anche che stavo mettendo su un bel fisico grazie alla palestra.
    Non mi aveva mai parlato in quel modo, mi guardava in modo strano.
    Ci scolammo una bottiglia intera di chardonnay, eravamo brilli.
    Andammo in camera e provai i vestiti, lei non mi scollava gli occhi di dosso mentre mi spogliavo. Effettivamente i vestiti mi stavano perfetti.
    Lei si avvicinò e si chinó davanti facendo finta di dare un’occhiata alla vita dei jeans, mise le mani nella zip e mi toccó (involontariamente??) il cazzo.
    - scusa! - arrossì. Mentre mi guardava dal basso.
    Le accarezzai i capelli
    - scusa di nulla, sei mia cugina, puoi toccarmi quanto ti pare -
    Lei cambió sguardo, diventó seria, quasi arrabbiata. Si alzó ed eravamo vis a vis. Mi bacio sulle labbra, me le morse.
    - se è cosi allora tirati fuori l’uccello e fammelo vedere perché ieri sono rimasta shockata, ce l’avevi duro ed era davvero enorme -
    Lo tirai fuori senza proferire parola ma con sguardo fiero. Ce l’avevo moscio
    - quello di cristian sarà la metà! - rimase a bocca aperta
    Inizió a segarmelo, era in trans. Mi desiderava, sembrava che fosse cambiato qualcosa nel giro di un giorno. Sentii il mio cazzo che cresceva nella sua mano.
    - ti piace? - le domandai
    Non rispose.
    Scese giu e me lo prese in bocca con gusto. L’alcool e qualche snack dolce le avevano dato grande salivazione per cui il mio cazzo era pieno della sua saliva. Io ero in estasi.
    La presi e le abbassai i pantaloni, poi le mutande, poi il top e poi il reggiseno. Era nuda, in tutto il suo splendore.
    La masturbai con violenza per un quarto d’ora abbondante. Successivamente andai di bocca, era un lago di umori.
    Nella foga la misi a pecora ma mi fermó……
    - ti dispiace se lo facciamo anale? Sai, cosi mi sento meno in colpa con Cristian -
    Io non avevo mai fatto anale, glielo avevo proposto a qualche ragazza ma avevano rifiuato. Anche la zia rifiutó dicendomi che nel culo non ci sarebbe mai entrato nessuno se non qualche dito.
    Laura, da esperta qual era (non me l’aspettavo), si sputò sulle dita ed inizió a dilatarsi l’ano.
    Quella scena fu incredibile.
    - fai piano perché è davvero grosso-
    Non feci piano, la foga era troppa.
    Lei gridava come una forsennata, godeva e soffriva all’inizio.
    Godeva soltanto alla fine.
    Si dava piacere da sola mentre le trapanavo l’ano.
    Ebbe un orgasmo ed addirittura squirtó.
    Io chiaramente ero al limite e dopo aver cambiato varie posizioni le venni nel culo come richiesto dalla cara cuginetta.
    Eravamo sfiniti ma soddisfatti.
    Si rivestì
    Mi baciò intensamente e mi disse
    - quando vieni a scoparti la zia, passa anche dalla cugina ogni tanto-
    - come la zia?? - risposi fra il sorpreso e lo spaventato
    - vi ho visti quando siete andati in bagno insieme a quel pranzo di famiglia, sono venuta a spiarvi. Pompa davvero bene quella troia di mia madre! E poi ieri vi guardavate come due piccioncini arrapati. Comunque hai davvero un gran bel cazzo -
    Me lo palpó, mi bació nuovamente.
    - e stai tranquillo, la mamma sa che io so. Sa anche che sono venuta qui a scoparti. Anzi, quando ne abbiamo parlato stamattina credo che sia andata a scopare con papà per quanto era eccitata. Rassegnati, sei diventato il nostro giochetto erotico-
    Se ne andó senza che potessi rispondere.
    Onestamente, adoravo essere il loro gioco erotico!
     
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