La pura verità (vacanze rivelatrici)

racconti erotici incesto

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    Figon Member

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    Come già sapete in casa eravamo tutti abituati a girare in mutande, accappatoio, ma anche nudi. Certo con la pubertà cominciai a farmi vedere un po' meno, e mamma non risparmiava la battuta "ti fai vedere da tutti a calcio e qui ti nascondi?", oppure quando (non di rado...) entrava in bagno a "recuperare qualcosa" mentre io ero sotto la doccia, vedendomi girato verso il muro lei diceva "guarda che so come sei fatto! E comunque hai un bel culetto" con un ridolino. Secondo voi come mi ritrovavo poco dopo? Questa la situazione normale in casa... Figuratevi in vacanza al mare! Sempre tutti in costume, docce continue, i momenti della depilazione di mamma (che puntualmente spiavo, in vacanza come a casa riuscendo in svariati modi ad eludere gli sguardi di papà e di mio fratello più piccolo), i prendisole portati senza biancheria intima... E poi la casa più piccola, si stava davvero strettini. Ma questo voleva dire anche maggior promiscuità! Così capitava che mamma facesse la pedicure sul divano, con i piedi appoggiati al tavolino, e senza portare l'intimo... O magari che si spalmasse la crema sul suo bel corpo abbronzato in sala o in camera con la porta aperta, perché nel frattempo qualcun altro usava il bagno. Certo è che avevo poco bisogno di spiarla, era sempre lì, seminuda. Diventava non facile scaricare la tensione, così mi ritrovavo delle notti con un gran dolore al basso ventre e ai testicoli... Purtroppo però la compresenza di tutta la famiglia rendeva impossibili i nostri massaggi silenziosi, e mi mancavano parecchio! Ma anche a lei mancavano... Come lo so? Perché fu lei a trovare un altro modo perverso per godere del mio sguardo e della mia eccitazione. Usò addirittura mio padre! Un bel giorno dopo pranzo in soggiorno eravamo rimasti soltanto io e lei. Papà dormiva nel loro letto matrimoniale con la porta chiusa, e mio fratello in camera nostra. Io leggevo e lei stirava, in silenzio. Ovviamente portava il prendisole e sotto era tutta bella nuda. Io ero in costume, di quelli attillati che si usavano a inizio 2000. Ovviamente stavo attento ad ogni suo movimento sperando in qualche mossa che svelasse un po' il suo corpo. Facendo forse qualche pensiero su di lei mi eccitai un po' e mi accorsi subito che mi stava guardando. Lascia lì il ferro da stiro e dice "però fa troppo caldo per stirare", e io "hai ragione mamma, io non riesco neanche a leggere". Poi continua "e poi mi fa ancora male il piede che ho sbattuto sugli scogli. Guarda un attimo..." così si avvicina a me, appoggia il piede sul tavolino davanti a me e mi chiede "si vede qualcosa?". Ovviamente essendo nuda sotto il prendisole io vedevo tutto! Celestiale visione del suo figone peloso e un po' sudaticcio. Guardo e riguardo e poi le dico "siediti un attimo", così potevo continuare a contemplare il suo essere donna in quel "vedo/non vedo" dato dal prendisole, che mi eccitava ancora di più. Anche lei guardava il mio membro rigonfiarsi sotto il costume. Le dissi "si vede un po' il livido, se vuoi ti metto un po' di crema e ti faccio il massaggio", ma lei rispose "no dai adesso no che fa caldo". Ci rimasi un po' male, ma solo perché non avevo capito che non poteva accontentarsi in quel momento, voleva di più la perversa! Voleva godere e farmi godere ma senza toccarci. Ma come? "vado un attimo in bagno" disse. Così pensai di cercare di spiarla anche se la conformazione di quel bagnetto non aiutava affatto. Ma sentii che faceva pipì e poi tiró lo sciacquone. Uscí dal bagno con un altro prendisole, bianco, molto trasparente, soprattutto in controluce. Di nuovo si avvicinò a me, appoggiò il piede sul tavolino si piegó fino a toccarsi il piede e disse "però fa male..." obbligandomi ovviamente a puntare nuovamente lo sguardo verso il suo sesso, e nel farlo probabilmente mi abbassai per vedere meglio, così lei mi disse "ma che fai, guardi?" con il solito ridolino compiaciuto, non arrabbiata. Il messaggio percepito da me era "guarda guarda, piccolo mio" e così continuai a guardare. Tiró giu il piede e mi disse "vado in camera a dormire un po', se riesco...". Se ne andò in camera e chiuse la porta. Lì ebbi l'irrefrenabile istinto di andare a spiare, ma in camera c'era anche papà! Rimasi interdetto: nessun figlio vuole vedere i suoi genitori che scopano, tantomeno un figlio che è attratto da sua madre. Ma dovevo vedere! Mi aveva lanciato segnali troppo chiari, lei voleva che guardassi! Mi avvicinai furtivo e accostai l'occhio alla serratura e subito la vidi: in ginocchio sul letto a cavalcioni di papà, ancora col suo prendisole. Poi se lo sfila in un gesto molto sensuale e rimane nuda. Poi lentamente comincia a masturbarsi: mi dava la schiena quindi vedevo il suo culo stupendo coi segni bianchi dell'abbronzatura, il cespuglio che spuntava e le sue dita dimenarsi laggiù dove avrei voluto arrivare io. Prese la mano di papà e se la mise in mezzo alla gambe, lui prese a masturbarla e lei si appoggio all'indietro con ambo le mani. Poi notai che con l'altra mano papà aveva preso a masturbarsi così vidi uno dei probabili motivi per cui la mamma mi riservava tante recondite attenzioni: un cazzetto davvero piccolo, e in quel momento ancora molliccio. Ancora una volta prese lei l'iniziativa, e stavolta capii che lo faceva per me. Si voltò verso la porta, si abbassò fino a mettere il culo proprio in faccia a papà e inizio un bel 69 menandogli il piccolo membro. La porca gemeva, aveva tutta la lingua di papà nella figa e magari anche due o tre dita (lo vedevo che trafficava in mezzo ai peli), intanto succhiava con avidità cercando di ottenere qualcosa di decente da quel pezzetto di carne. E mentre succhiava e menava il cazzo, guardò verso di me. Sì certo guardò la porta, ma sapevo che lei sapeva che ero lì, voleva fossi lì come tante altre volte quando spiavo a casa, ma stavolta c'era di più. Stavolta nei suoi occhioni verdi languidi di piacere lessi "vorrei che fossi tu a farmi godere". E questa scena durò per un po': qualunque figlio la ricorderebbe con disgusto, ma io no, perché quello spettacolo osceno era per me, macchinazione di una mamma matura e perversa che poi si fece anche sbattere lì su quel letto, mentre io guardavo, quando finalmente papà ebbe una erezione degna di questo nome. Poi tutto finí, probabilmente con la sua bella figa pelosa piena di caldi umori maschili. Con un balzo mi buttai sul divano e volutamente rimasi con le gambe ben aperte, col cazzo in tiro sotto il costume, così in tiro che la cappella turgida e rossa spuntava non di poco. Lei passò, indugió parecchio con lo sguardo sul mio membro (la vidi perché fingevo di dormire, ma avevo gli occhi socchiusi), poi entrò in bagno, probabilmente per trovare la soddisfazione non avuta da papà, pensando al mio cazzo in tiro per lei. Il tutto in osceno silenzio, in quella vacanza che rivelò molte cose... Ma non tutte...
     
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