Nella casa del mio professore

racconti erotici gay shota

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    Sta mattina sono andato a ritirare la pagella cartacea di fine anno, visto che ero stato rimandato non avevo la possibilità di ritirarla se non dopo la fine dell'esame.
    I miei genitori erano andati già al lavoro quando mi svegliai, erano da poco usciti, mi ritrovai perciò a casa da solo. Feci colazione, mi lavai, mi misi un paio di mutandine di Victoria Secret nere con scritte bianche, delle giarrettiere nere con un anello a forma di cuore (per chi non lo sapesse sono tipo delle reggicalze ma da coscia) che reggevano le mie calze autoreggenti in tela a strisce orizzontali nere e bianche, pantaloncini jeans corti neri che arrivavano giusto sotto il sedere, tirai su bene le mutandine in modo tale che si intravvedessero, una maglietta scollata bordeaux che mi lasciava scoperta la pancia e la spalla destra. Mi misi in fine un pochino di mascara, la matita, un filo di fondotinta e un pochino di lucidalabbra. Una volta finito di prepararmi uscii di casa e mi diressi a scuola.
    Presi la metro, sentivo gli sguardi delle persone su di me, alcuni che esprimevano perfettamente disgusto ma tanti comunque che erano attirati da me e dal mio look parecchio provocante; mi va di fortuna il fatto che ho un corpo parecchio femminile: vita stretta e finachi un pochino più larghi, un sedere tondo e sodo, un viso comunque molto femminile senza nemmeno piccoli accenni di barba, una pelle liscia e morbida (e direi anche con tutti i soldi che spendo per creme e maschere, cazzo), alla fine riesco ad attirare più o meno anche qualche ragazzo etero, mi sono fatto anche da un po' le ciocche rosse, che piacciono a tutti, su consiglio delle mie amiche, ho anche una voce maschile non profonda, parecchio dolce che ricorda anche se vagamente un pochino quella di una ragazza.
    Arrivai alla mia fermata, agli sguardi ormai ci sono abituato, non capita spesso ma alcune volte in quella strada ci sono anche persone che mi fischiano o guardano il sedere.
    Finito il tragitto arrivai davanti alla mia scuola, vidi le bidelle e chiesi informazioni su dove avrei trovato il mio professore che mi avrebbe dato la pagella "Secondo piano, aula 36." Ah ecco, ovviamente a darmela la pagella è il mio professore di greco, visto che è il mio coordinatore di classe.
    Salii le scale, vidi da lontano la classe, bussai alla porta ed entrai. Salutai il professore, ormai ci diamo del tu io e lui, mi diede la pagella.
    "Grazie prof che mi hai promosso lo stesso." Dissi felice e soddisfatto.
    "Non avrei dovuto, hai fatto un esame orribile ma te l'ho passato perché alla fine era solo una materia, hai dei bei voti nelle altre materie e, beh, perché sei tu."
    "Dopo di me hai altro da fare o hai finito?"
    "No no, dopo di te ho finito, poi vado a casa."
    Non crederti quasi a quello che stavo per dire: "Potrei magari accompagnarti."
    Oramai tra noi due non c'erano più formalità.
    Uscimmo dall'istituto, andammo in metro, soliti sguardi verso di me, arrivammo alla fermata, scendemmo poi proseguimmo arrivando al portone del suo palazzo, feci per salutarlo poi mi fermò "Ti andrebbe di salire un attimo?"
    Non ci volevo credere "Un professore che chiede al suo alunno di salire a casa sua non si vede tutti i giorni." Dissi. Ovviamente accettai.
    Salimmo, entrammo a casa sua: era parecchio grande, molto spaziosa, con moltissimi oggetti di design. Mi offrì un bicchiere d'acqua, sapendo che io non bevo poi mi fece vedere la camera da letto: anche questa molto grande, con un magnifico letto matrimoniale. "Come mai ci siamo fermati proprio in questa camera?" Dissi guardandolo. Mi guardò a sua volta, mi prese dai fianchi e iniziò a baciarmi, le sue mani piano piano si spostarono verso il basso, entrando nei miei pantaloncini, fermandosi sul mio sedere. Piano piano mi abbassava i pantaloncini fino a farmeli cadere a terra, io coi piedi me li tolsi spostandoli di circa un metro, mi tolsi le scarpe e anch'esse le spostai lontano circa dov'erano i pantaloncini. Continuammo a baciarci, come lui continuava a palparmi il sedere io tastavo il suo pacco. Mi prese in braccio, mi lanciò sul letto, si sfilò la maglia e i pantaloni per poi lanciarsi quasi addosso a me riprendendo a baciarci, mi sfilò la maglia e le mutandine, mi tolse le giarrettiere poi passò alle calze, le prese dall'orlo sfilandomele piano piano e prima che me le levasse completamente mi diede un bacio sui piedi. Ero completamente nudo, sdraiato affianco a lui che ci baciavamo; ci giriamo, lui di schiena io sopra di lui, mi stacco dalle sue labbra, gli prendo le mutande e gliele sfilo lanciandole lontano alle mie spalle denudandolo completamente, gli presi il cazzo, mi abbassai, tirai fuori leggermente la lingua iniziandoglielo a leccare dalla base fino alla punta, poi con le labbra passavo sul lato del cazzo dalla punta fino alla base, gli succhiai le palle, alzai un po' di più il viso, aprii pene la bocca e senza esitazione me lo infilai per bene succhiandoglielo. Allungò la mano destra appoggiandomela dietro la testa premendo un po'. Continuavo poi lo feci uscire piano dalla mia bocca, era bello lubrificato tanto che un filo di saliva collegava la mia lingua alla punta del suo magnifico cazzo. Mi misi in ginocchio per poi sedermi dolcemente sulle sue gambe mi avvicinai un po' di più rimanendo ancora in ginocchio, misi una mano dietro la schiena, presi il suo cazzo e lo impuntai sul mio buchino, sentivo la punta fredda e bagnata dalla mia saliva del suo pene che era proprio bella impuntata, aveva solo voglia di entrare; piano feci entrare prima la cappella, poi arrivai a metà dell'asta del pene e infine lo infilai completamente adagiandomi su di esso, arrivando a toccare il suo corpo con il sedere. Gemetti un po', d'altro canto infilai completamente dentro di me 22cm di cazzo; allungò le mani, le appoggiò sulle mie cosce, gli sorrisi e lui sorrise a me, feci così leva con le gambe e iniziai a fare su e giù col corpo. Gemevo e continuavo a gemere, si tirò su, mi prese il viso e se lo portò alle labbra, trascinandomi verso il basso, appoggiai le mani sul suo petto poi lui allungò le sue sul mio culo, portò le dita quasi vicino all'ano, mi prese tirandomi leggermente in su bloccando il mio movimento, fu in quell'istante che continuò lui, con colpi di bacino lo faceva entrare e uscire con una velocità incredibile, avevo la voce spettata da quanto mi stava sbattendo. Gli presi il viso e lo baciai, venne dentro di me. Rimanemmo sdraiati sul letto per un po', poi mi rivestii e me ne andai.
     
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