Kean, il papà: «Sono leghista ma non ho ancora la cittadinanza. I migranti? Aiutiamoli a casa loro»

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    Kean, il papà: «Sono leghista ma non ho ancora la cittadinanza. I migranti? Aiutiamoli a casa loro»



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    «I migranti? Vanno aiutati sì, ma a casa loro». Da buon simpatizzante della Lega, Biourou Jean Kean, padre dell'attaccante della Juventus e della nazionale Moise Kean, non fa mistero delle proprie convinzioni in un'intervista a 'Un giorno da Pecora' su Radio Raiuno, nella quale ha raccontato che Moise da piccolo tifava Inter ma il padre, testardo, ha voluto andasse alla Juve, dove gioca ora e che, per il passaggio del figlio dal Torino alla società bianconera, aspetta ancora un 'pagamentò in trattori. «Ringrazio Dio, Moise è una gioia per tutta la famiglia. Quando ha segnato ho urlato 'Bravo!».

    Biourou Jean Kean non ha ancora la cittadinanza italiana. «Non ancora, ho fatto la domanda. Sono anni che sono qui». Cosa ne pensa della Lega di Matteo Salvini? «Io sono leghista, a me piacciono la Lega e la politica di Salvini». Lei non vuole che arrivino i migranti? «In questo momento sto cercando un'associazione per bloccare l'immigrazione dalla partenza».

    E stasera si gioca contro il Liechtenstein. «Si, la vedrò al bar coi miei amici stasera, non vado allo stadio». Di che squadra era Moise da piccolo? «Era dell'Inter, perché gli piaceva Oba Oba Martins. Quando andavo in giro con lui mio figlio mi diceva: ti prego, comprami la maglia di Martins!». Da bambino però Moise giocava nel Toro. «E io l'ho mandato alla Juve perché sono tifoso bianconero». Quindi ora sarà contentissimo: «Si, anche se ho un problema con la società Juve: non mi danno più biglietti per andare allo stadio». Come mai? «C'è stato un problema. Io e la mamma di Moise siamo separati e lei, in passato, voleva portare il ragazzo in Inghilterra. Io gli dissi che lo avrei fatto restare in Italia ma in cambio avrei voluto due trattori. Loro mi dissero che non ci sarebbero stati problemi. E invece non me li hanno ancora dati, non mi danno più biglietti e non mi ricevono neanche più».

    Suo figlio, hanno chiesto i conduttori, oggi vale già decine di milioni di euro. In futuro lo vorrebbe ancora vedere in bianconero? «Io lo voglio per sempre alla Juve, che è nel mio sangue: io sono nero e il mio sangue è bianco». Qualcuno ha paragonato suo figlio a Mario Balotelli? «È il suo giocatore preferito ora. Anche se io gli ho consigliato di non copiare in tutto e per tutto Balotelli».



    Fonte: leggo.it
     
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