Milano, autista senegalese tenta suicidio e dà fuoco a un bus con 51 studenti

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    Milano, autista senegalese tenta suicidio e dà fuoco a un bus con 51 studenti



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    «Voglio farla finita, vado a fare una strage a Linate. Vanno fermate le morti nel Mediterraneo». È quanto avrebbe detto, secondo una prima ricostruzione dei Carabinieri, Ousseynou Sy, il 47enne che ha sequestrato un autobus con a bordo una cinquantina di studenti e poi gli ha dato fuoco, minacciando di uccidersi. L'autista di un bus è stato fermato dai carabinieri e successivamente portato in ospedale. Sull'autobus, che stava percorrendo la strada provinciale 415 all'altezza di San Donato Milanese (Milano), si trovava una scolaresca. ​«Oggi da qui non esce vivo nessuno», avrebbe minacciato l'autista secondo quanto ricostruito dal comandante del comando provinciale dei carabinieri di Milano, colonnello Luca De Marchis. «Ci ha ammanettati e ci minacciava. Diceva che se ci muovevamo, versava la benzina e accendeva il fuoco. Continuava a dire che le persone in Africa muoiono e la colpa è di Di Maio e di Salvini. Poi i carabinieri ci hanno salvati». Il racconto di un'alunna sequestrata sul bus.

    È di dodici ragazzini e due adulti portati in ospedale il bilancio degli intossicati. I ragazzi sono tutti in codice verde, uno degli adulti è stato trasportato in codice giallo alla clinica De Marchi. «Nessuno», spiegano dal 118, è ferito. In tutto sono stati 23 i bambini visitati sul posto in cui è stato dato alle fiamme l'autobus che avrebbe dovuto riportarli a scuola dopo l'attività sportiva ma che invece è stato sequestrato e dato alle fiamme una volta bloccato. «Lo conoscevamo», ha spiegato uno degli insegnanti che era con i ragazzi e che ora si trova con loro all'istituto comprensivo Margherita Hack di San Donato. Non era quindi la prima volta che guidava un autobus con a bordo gli studenti. «Voleva arrivare sulla pista di Linate» ha aggiunto, spiegando che ce l'aveva con il governo per le politiche sui migranti.

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    I ragazzini, che frequentano le medie, sono stati portati nella palestra dell'istituto Margherita Hack di San Donato Milanese, in attesa dell'arrivo dei genitori e con supporto psicologico. «L'importante è che né gli scolari presenti né l'assistente scolastica abbiano riportato conseguenze». È stato il primo commento del prefetto di Milano, Renato Saccone. Alcuni di loro, nonostante la paura, stanno giocando a calcetto all'interno della palestra. Come spiegato dal maggiore Giancarlo Carraro, comandante della Compagnia di Crema, verranno assistiti da uno psicologico visto lo shock. I genitori, che sono già stati avvisati, arriveranno qui per riprendere i ragazzi.

    «Ora lo abbiamo visto che sta giocando e sta bene siamo tranquilli», dicono i genitori di uno dei 12enni presi in ostaggio insieme ai compagni. «La nostra scuola ci ha chiamati dicendo che era stato sequestrato il pulmino, in modo vago, ma ci hanno rassicurati subito e hanno detto che i ragazzi stavano tutti bene», ha aggiunto il padre davanti alla palestra a San Donato dove sono ora i bambini. La coppia non conosceva personalmente Sy, ma «probabilmente era il solito autista che li accompagnava in palestra per educazione fisica», hanno spiegato i genitori che ancora, però, non hanno parlato con il figlio.

    È stato uno dei ragazzini a dare l'allarme e a far scattare l'intervento dei carabinieri che ha consentito di bloccare Ousseynou Sy ed evitare una strage. Secondo quanto è stato finora ricostruito, il 47enne italiano di origini senegalesi era alla guida del bus che doveva riportare i ragazzini a scuola, dopo un'attività sportiva all'aperto. Ad un certo punto Sy avrebbe cambiato percorso e, rivolgendosi agli studenti con in mano un coltello, avrebbe detto: «andiamo a Linate, qui non scende più nessuno». A quel punto uno degli studenti a bordo ha chiamato con il cellulare i genitori che, a loro volta, hanno avvisato i carabinieri.

    Immediatamente sono scattati una serie di posti di blocco mentre le pattuglie hanno raggiunto il mezzo. L'autista a quel punto ha forzato uno sbarramento dei carabinieri, speronando le auto, ma ha perso il controllo: il bus ha rallentato e poi è finito contro il guardrail. A quel punto Sy ha cosparso il mezzo di benzina e ha dato fuoco con un'accendino, ma i militari sono riusciti a mettere in salvo studenti e professori entrando dalla porta posteriore e rompendo i finestrini.



    «Un senegalese con cittadinanza italiana al volante di uno scuolabus, con precedenti per guida in stato di ebbrezza e violenza sessuale, ha dirottato il mezzo e infine gli ha dato fuoco. È successo in provincia di Milano. L’uomo è stato arrestato. In questo momento le Forze dell’Ordine stanno perquisendo la sua abitazione. Voglio vederci chiaro: perché una persona con simili precedenti guidava un pullman per il trasporto di ragazzini?». Lo dice il ministro dell’Interno Matteo Salvini.

    «Ero presente personalmente sulla Sp415, a pochi metri dall'incendio al bus appiccato da Ousseynou Sy. Ho visto i ragazzini abbracciarsi tra di loro e piangere, ho visto le fiamme alte e il fumo denso. Era uno scenario apocalittico». È la testimonianza del consigliere regionale Franco Lucente, capogruppo di Fratelli d'Italia a Palazzo Pirelli. «L'unico sollievo - commenta Lucente in una nota - è che gli studenti siano tutti sani e salvi. Certo, adesso dovranno fare i conti con lo shock e i contraccolpi psicologici. Resta una domanda scomoda, ma che dobbiamo farci: perché un uomo con precedenti per guida in stato di ebbrezza e violenza sessuale era alla guida di un bus? Mette i brividi solo a pensarci».



    Fonte: leggo.it
     
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