Essere scoperte, che favola

racconti erotici incesto

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    Figon Member

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    Passare inosservata, diventava sempre più difficile e complicato, essere nata maschio, ma sapersi femmina, accidenti, e per di più, avere una vita sessuale, piena e soddisfacente, e quindi non potersi mettere en femme quando si vuole, complica ancora di più la vita.
    Quando il fattaccio successe, avevo da poco diciassette anni, io incontravo, il io nuovo amante a casa mia, o meglio dei miei genitori, che per fortuna, erano assenti spesso, è stata proprio la loro assenza anni prima, a farmi infilare nel letto, del mio primo maschio, che così, da giovanissima, mi ha resa femmina.
    Visto che dopo la scuola, fino circa alle otto di sera ero sola, mi mettevo en femme, e attendevo, il maschio di turno, e per almeno trè o quattro ore, potevo farmi scopare tranquillamente, a volte anzi, via uno, chiamavo l'altro, e così, ero pienamente soddisfatta, le sere che poi per lavoro erano via, ospitavo, un mio vicino, o andavo da lui, e passavamo la notte come marito e moglie, e quando capitava da mè, lo facevamo nel letto dei miei, era eccitante.
    Per creare l'atmosfera, disseminavo la camera di biancheria intima di mia madre, reggicalze calze ecc, sembrava la camera di una prostituta, e lui si eccitava, anche perché, conosceva mia madre, che trà l'altro, era una bella donna.
    Quindi, passavo momenti strepitosi, non passava giorno, che non mi prendevo il mio bel cazzo, e così, forse, per la troppa sicurezza, mi lasciavo trasportare, e si sa, così, si commettono gli errori.
    Un bel giorno, lo commisi l'errore, sicura che mia madre, sarebbe rincasata tardi, e non ricordandomi, invece che mi aveva avvisata del suo rientro anticipato, me ne stavo, beatamente in camera mia, con il marito, di un'amica di mia madre, Andrea, 52 anni, un bell'uomo, e ben dotato, mi aveva agganciata una settimana prima, e così, avevo accettato di incontrarlo quel giorno, mi aveva raggiunta, e io, che lo attendevo, in babydoll, reggicalze, calze e tacco 12, lo feci subito impazzire, senza nemmeno farlo entrare, lì, sul pianerottolo di casa, in ginocchio, gli ho slacciato i pantaloni e l'ho preso in bocca, era un palo, rigido, scappellato, enorme, mentre lo succhiavo, pensavo a quando me lo avrebbe infilato, e così, una decina di minuti dopo, col forte rischio, che qualcuno ci vedesse, lo ho accompagnato in camera mia.
    Dopo averlo denudato, e dopo, che si fosse ben preoccupato di mè, con baci leccate e evidente pompino, mi sono preparata ad accoglierlo, mi sono girata, ho sistemato due cuscini, ho inarcato la schiena, e ho detto, ora Andrea, infilami il tuo bastone e sfonda questa ragazzina, lui mi ha allargato le chiappette, e ha iniziato ad appoggiare la sua cappella, e a spingere, e in un attimo, entra in mè.
    Un poco di bruciore l'ho sentito, e anche di dolore, era veramente grosso, ma poi scivola tutto dentro, e inizio a sentirmi bagnare, e così, mi pompa, lentamente per poi crescere, e ritornare lento, accidenti, godo, inizio ad urlare a incitarlo, e lui mi pompa.
    Ad un certo punto, sbatto un pòla testa, per diradare i miei capelli lunghi, che mi impediscono la visuale, e giro la testa, e rimango un attimo confusa, ma la persona, che è lì. appoggiata allo stipite, in braccia conserte, è mia madre, o cazzo, è vero rientrava alle quattro oggi, ma non mi fermai, anzi, mi rimisi dritta, e iniziai a incitare Andrea, sii scopami tesoro, sfonda la bambina, infilami il tuo cazzo ancora, e iniziai a godere veramente come una folle, Andrea mi pompava con foga, e mi fece sborrare, poi ad un tratto, mentre sentivo il primo schizzo, sbattere nel mio intestino, lui si accorse di mia madre, si voltò, la vide, e si spaventò, sfilò il suo cazzo, con velocità pazzesca, e così il secondo flotto mi colpì lr natiche, e i seguienti schizzi per la camera, colpendo mia madre, all'altezza della sua figa, sporcandole il vestito.
    Chiaramente successe il finimondo, Andrea rischiò una denuncia, e poi la moglie lo distrusse, e poi toccò a mè.
    Mia madre, mi insultò, mi schiaffeggiò, e mi proibì ogni forma di femminilità, mi fece tagliare i capelli lunghi biondi che avevo e mi fece ritornare alla vita da maschio.
    Ma non passò molto, che mi riprese, in cantina, con un coetaneo, che mi stava scopando, io ero ancora en femme, roba raccatta qua e là, nulla di sexi, ma mi faceva sentire la donna che ero, e così, altra ramanzina, ma più pacata.
    Poi un bel giorno, rientrai a casa e trovai mia madre a d attendermi, mi accompagnò in camera sua, e sul letto trovai indumenti e vestiti da ragazza, mi fece mettere nuda, e mi disse, bene, se è quello che vuoi, e che sei, lo accetto, e guardando il mio cazzo duro, mi disse non capisco, potresti soddisfare un sacco di donne, ma ti piace prenderlo, e parlando, iniziò a toccarmelo, e si indurì ancora di più, ero eccitata, e anche lei iniziò a toccarlo più forte, e ad un tratto lo prese in bocca e me lo succhiò, era stupenda mamma, poi, un attimo doop venni nella sua bocca, e le poi mi baciò.
    Dopo una mezzora, ero intenta a succhiare i capezzoli di mia madre, che nuda ansimava nel letto, e poco dopo le infilai il cazzo e la montai, scopandola per un buon venti minuti, e poi le venni dentro, la riempii.
    VERSO LE 5, ERO COMPLETAMENTE VESTITA DA pAOLA, DALLE SCARPE AL VESTITO, E BEN TRUCCATA, BENE TESORO, MI DISSE MAMMA, ANCORA NUDA, ESCI E VAI DA PAPA' tornerai a casa con lui, la guardai, e le dissi che c'erano due fermate della metro e 10 minuti a piedi, bene mi disse, ora sei una donna ti devi abituare, e così, sistemato il mio cazzo in modo che non spuntasse, mi recai da mio padre, fù pazzesco, il tragitto, i maschi che mi guardavano come se mi dovessero spogliare, qualche palpatina me la sono presa, e poi sono entrata in ufficio da lui, e una volta dentro, mio padre, mi ha guardata, e mi ha detto, bene genero un figlio, e mi ritrovo una figlia, e Andrea lo vedi più, feci cenno di nò, bene anche perché, visto che ti piacciono i cazzi maturi, ora vedrai qualcosa di bello, spogliati, e così, rimasi in reggicalze calze e biancheria intima, che lui prontamente mi sfilò, e un attimo dopo, succhiavo il cazzo di papà, ancora più grsso di quello di Andrea, e una mezz'ora dopo, me lo gustavo nel culo, fino a farmi riempire.
    Poi ritornammo a casa mano nella mano, come papà e figlia, e una volta in casa, raggiungemmo mamma, che ci aspettava in camera, papà si denudò, e le infilò il palo in figa e la scopò, e ad un tratto mi disse mamma, vieni Paola, infila il tuo cazzo nel culo di papà, e scopalo, lo feci e mi scopai papi, fino a venigli dentro.
    Poi toccò a mè scopare mamma, e a lui a incularmi, era pazzesco, poi ci dedicammo a mamma, io in figa e lui nel culo, e viceversa.
    Era nata una nuova famiglia, mio padre, nei momenti liberi, che passava con noi, si trasformava in Francesca, si truccava e si travestiva, e spesso invitavamo amici per fare delle feste sessuali, e poi un bel giorno, la mamma decise di sospendere la pillola, e da quel giorno, solo io le venivo in figa, fino a quando rimase gravida, di mio figlio, e così, fino al parto, fù di tutti, eravamo diventati una vera famiglia
     
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