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Una storia di calcio quasi da libro Cuore. A raccontarla è “Olè”, noto periodico argentino. E narra la favola di un miracolo… mondiale. Dalla Spagna arriva una storia di calcio destinata a scrivere una piccola pagina di Russia 2018. Protagonisti, alcuni tifosi argentini che sembravano aver perso…treno, biglietti e Mondiale.
VIAGGIO –La disavventura, a lietissimo fine, riguarda cinque tifosi argentini, che hanno perso uno zaino con dei biglietti su un treno verso Madrid. E lì dentro c’era il “tesoro”. Non dei biglietti qualsiasi, ma quelli per vedere le tre partite della nazionale nella fase a gironi del mondiale in Russia. Giunti a Madrid, una delle ultime tappe prima di Mosca, si materializza il dramma: alla stazione di Villaverde Bajo, uno dei cinque, Alejandro, si è reso conto di aver perso lo zaino con i quindici biglietti per vedere le tre partite della nazionale contro Islanda, Croazia e Nigeria. Anche se hanno rapidamente denunciato lo smarrimento alla polizia e nonostante le autorità si siano mosse rapidamente, le varie forme di ricerca sono risultate vane. Del resto il gruppo si muoveva da Asunción, non esattamente dietro l’angolo.
MIRACOLO – E quando tutto sembra perduto, ecco la telefonata che allunga la vita. Anzi, la restituisce al povero Alejandro, distrutto e turbato anche dai sensi di colpa. Dall’altra parte del telefono, c’è l’Ambasciata Argentina. Una dipendente della compagnia ferroviaria spagnola, tale Cristina, ha trovato lo zaino e lo ha consegnato al marito, Jorge, che, guarda caso, lavora in polizia. Essendo ancora attiva la denuncia, e confrontati nomi e cognomi, si è venuti facilmente a capo della vicenda.
RICONOSCENZA – Quasi superfluo descrivere le dinamiche dell’incontro. Baci, abbracci e ringraziamenti senza sosta per Cristina e Jorge, gran tifoso…del Real. Il gruppo è cosi ripartito dalla stazione di Getafe dove, zaino ben saldo in spalla e biglietti in tasca (non si sa mai) il viaggio è ricominciato, direzione San Pietroburgo. Ma già al momento dei saluti gli argentini cantavano e ballavano come se avessero vinto il Mondiale. Dopo averlo perso. In tutti i sensi.
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