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Partiamo dal tipo di autore che ci può essere in ogni racconto/brano: • Autore autodiegetico, quando il narratore è in prima persona, è interno alla storia ed è anche il protagonista del raconto (per esempio Eva Luna in "Isabelle Allende", in cui la protagonista racconta la sua vita) • Autore omodiegetico, quando il narratore è in prima persona, è interna al racconto però non è il protagonista ed è quindi testimone degli avvenimenti (per fare un esempio Watson che racconta le avventure di "Sherlock Holmes") • Autore eterodiegetico, quando il narratore è in terza persona e quindi è esterno alla storia, egli non conosce nulla (per esempio il brano "La lunga vita di Marianna Ucrìa")
Fermiamoci un attimo anche sulla focalizzazione di un racconto: • Focalizzazione zero: si realizza ogni qual volta i fatti vengono narrati da un narratore onnisciente, cioè da colui che conosce tutti i fatti e che legge i pensieri e gli animi dei personaggi e li giudica. È come se il narratore narrasse le vicissitudini dall'alto. Ad esempio: I promessi sposi del Manzoni. È la narrazione più usata per le opere narrative. Inoltre non è presente alcun punto di vista da parte dei personaggi. • Focalizzazione interna: il narratore assume il punto di vista di un personaggio, e la narrazione è quindi effettuata dall'interno dell'ambiente rappresentato. La focalizzazione interna è fissa quando i fatti sono filtrati da un unico personaggio, multipla quando la prospettiva cambia e nella narrazione si intrecciano diversi punti di vista. Sono a focalizzazione interna tutti gli scritti autobiografici, i romanzi epistolari. Vi rientrano altresì le opere scritte in terza persona in cui i fatti vengono presentati attraverso l'ottica di uno o più personaggi, per esempio come nei romanzi di Italo Svevo. I mezzi di espressione maggiormente usati sono il discorso indiretto libero, il monologo interiore ed il flusso di coscienza. • Focalizzazione esterna: è il racconto oggettivo nel quale si presenta al lettore l'azione dei personaggi senza mai venire a conoscenza dei loro pensieri o dei loro conflitti interiori. Il narratore è solo un testimone esterno. Questo tipo di focalizzazione è tipica dei romanzi gialli, d'avventura, che attirano il lettore proprio perché vi è un mistero. Può esservi comunque anche in alcune opere di diverso genere narrativo (ad esempio in alcuni romanzi o racconti di Hemingway).
Passiamo alla fabula e all'intreccio: • La fabula è la successione degli avvenimenti in ordine cronologico • L'intreccio è la successione degli avvenimenti in ordine sparso, un ordine deciso dall'autore che può essere formato da: - Flashback, quando nel racconto avvengono dei flash AL PASSATO, ad azioni gia accadute, per far ricordare ai lettori cosa è gia successo -Flashforward, dei flash AL FUTURO, forse azioni che avverrano e che qualcuno presente nella storia prevede questi avvenimenti (indovini, profeti ecc...)
Ora parliamo delle sequenze: • Sequenza narrativa, è la sequenza del racconto in cui vengono narrati i fatti • Sequenza descrittiva, è la sequnza in cui l'autore descrive un personaggio, un luogo o una cosa presente nel brano • Sequenza dialogica, è quella sequenza in cui ci sono i dialoghi tra i vari personaggi del racconto, sono quasi sempre discorsi diretti • Sequenza riflessiva, è la sequenza in cui l'autore da una sua opinione sui personaggi e i fatti che stanno accadendo nel racconto • Sequenza informativa, è la sequenza in cui, di solito un personaggio del racconto, ci da un informazione quale può essere una via, un numero telefonico, il nome di qualcosa ecc.... *Non in tutti i brani sono presenti tutte le sequenze*
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