Tumore ai testicoli, come prevenirlo con l’autopalpazione

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    I casi di tumore al testicolo sono aumentati negli ultimi 5 anni. Grazie alla diagnosi precoce però il 95% degli uomini colpiti è guarito. Lo strumento principale della prevenzione risulta ad oggi l’autopalpazione, che aiuta a scoprire rigonfiamenti anomali da segnalare al medico.

    “Ci sono circa 20 tipi diversi di cancro al testicolo. Pochi sono quelli veramente aggressivi, tuttavia anche quelli stanno aumentando. I ragazzi possono fare prevenzione con l’autopalpazione ma non lo sanno”, spiega Vincenzo Mirone, segretario generale Siu (Società italiana di urologia), direttore della scuola di specializzazione in urologia dell’Università degli Studi di Napoli Federico II e presidente della Fondazione PRO Onlus (Fondazione per la prevenzione e ricerca oncologica), nata per combattere il tumore della prostata.
    I tabù da vincere per fare prevenzione

    Il punto sulla situazione è stato fatto a Napoli nel corso del 90° congresso nazionale della Siu, che si è tenuto dal 7 al 10 ottobre. Il tumore ai testicoli rappresenta una malattia rara (ogni anno in Italia vengono diagnosticati duemila nuovi casi) e, grazie alla chirurgia, la mortalità risulta in diminuzione. Per scoprirlo e intervenire in tempo è fondamentale l’autopalpazione. “Questo però non viene detto nelle scuole, nelle scuole calcio, in piscina – aggiunge Mirone –. L’autopalpazione del testicolo è un’azione preventiva fondamentale ed è un obiettivo possibile per i maschi che, mettendo al bando imbarazzi e pudori, possono scoprire la presenza di un eventuale tumore sul nascere, con poche mosse e in qualche minuto”.
    Come fare l’autopalpazione del testicolo: il video della Siu

    Proprio per insegnare ai giovani come fare l’autopalpazione la Siu ha realizzato un cartoon nel quale si spiega come esaminare in maniera accurata i testicoli

    L’autopalpazione va eseguita una volta al mese, di preferenza dopo una doccia calda. Se si avvertono rigonfiamenti anomali, bisogna poi recarsi dallo specialista di riferimento, che è l’urologo.
    Prostatite e varicocele, le altre problematiche dei giovani

    Tra i giovani sono inoltre diffuse due patologie che colpiscono tra i 16 e i 35 anni: prostatite e varicocele. “è molto raro non trovare un giovane italiano che non abbia avuto almeno un episodio di prostatite – afferma Mirone -. I sintomi sono sostanzialmente di tipo irritativo del basso tratto urinario. Si inizia ad andare più spesso in bagno, non si riesce a trattenere l’urina, ci si sveglia di notte e si ha dolore”. Il varicocele invece colpisce un ragazzo su quattro e può portare infertilità in circa un terzo dei casi. Purtroppo molti casi non vengono scoperti, anche a causa dell’abolizione della visita di leva, che contribuiva a fare diagnosi precoce.

    L’invito di Mirone è a sottoporre bambini e giovani a controlli periodici. Un invito che viene esteso anche agli uomini, che possono fare controlli gratuiti anche grazie all’attività della Fondazione Pro, (Fondazione per la prevenzione e ricerca oncologica), nata per combattere il tumore della prostata. La Fondazione effettua ciclicamente screening gratuiti nelle piazze delle principali città, in particolare nelle regioni del Sud Italia. I controlli gratuiti prevedono una visita urologica, con ecografia, eseguita all’interno dell’Unità urologica mobile, un camper dotato di un vero e proprio ambulatorio medico. L’attività è finanziata attraverso le donazioni volontarie, il 5×1000 o la rete di solidarietà creata da Unicredit “Il mio dono”.
     
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