Spari ad aria compressa devastano cetacei e tartarughe

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    Gli "spari" nei mari della Sardegna hanno un danno "devastante" per la fauna marina, in particolare per balene, delfini e tartarughe. Oltre al deputato di Unidos Mauro Pili anche il Gruppo di intervento Giuridico onlus si mobilita contro gli air-gun e oggi ha inoltrato un atto di intervento nel procedimento di Valutazione di impatto ambientale relativo al progetto di indagine gerofisica nell'area dell'istanza di prospezione a mare da parte della società di ricerche petrolifere Schlumberger Italiana Spa in una vastissima area del Mar di Sardegna.

    L'associazione rivela che "al contrario di quanto sostenuto nel Sia (Studio di impatto ambientale, ndr) il danno alle specie di cetacei e di tartarughe marine ben presenti nell'area marina interessata sarebbe devastante, sia sul piano uditivo che sotto il profilo dell'orientamento, come riportato dalla letteratura scientifica". Non solo ma "altrettanto potrebbe ipotizzarsi per le specie ittiche, anche di interesse commerciale, con indubbi riflessi negativi sull'economia del settore della pesca".

    Secondo il Grig gli spari di aria compressa per oltre 7.300 km. di tracciato complessivo per un periodo di 10 settimane "avrebbero una cadenza di uno ogni 5-15 secondi, con intensità sonora variabile fra 240 e 260 decibel, intensità superata in natura solo da terremoti ed esplosioni di vulcani sottomarini". Il gruppo ecologista ha interessato il ministero dell'Ambiente, chiedendo al dicastero una pronuncia di incompatibilità ambientale, il Servizio valutazione impatti della Regione autonoma della Sardegna, il Parco nazionale dell'Asinara, il Parco naturale regionale di Porto Conte, l'Area marina protetta del Sinis - Mal di Ventre e i Comuni rivieraschi. "L'ampia area di mare interessata dal progetto (quasi 21 mila chilometri quadrati) - ricorda il Grig - riguarda il ben noto Santuario Pelagos, Santuario per i Mammiferi marini istituito come area marina protetta di interesse internazionale e area specialmente protetta di interesse mediterraneo".
     
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