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L’origine etimologica si fa risalire alla parola scozzese ‘swagger’, indicativa della caratteristica andatura barcollante del popolo dei kilt e delle cornamuse. La parola si ritrova però anche nell’opera shakespeariana ‘Sogno di una notte di mezza estate’, in cui è utilizzata col senso di ‘spaccone’.
La prima definizione che si trova cercando sul dizionario la parola ‘swag’ è quella di ‘refurtiva’ o ‘malloppo’, ma il termine ha poi finito con l’assumere un’accezione completamente diversa.
Gli appartenenti alla categoria ‘swag’ si vestono in modo particolare, secondo dei canoni bene o male riconoscibili. Per i maschietti è usanza, ad esempio, indossare dei cappellini da baseball di traverso e portare i pantaloni a vita bassissima: più si vedono le mutande, meglio è. Se ciò vi sta facendo risuonare qualche campanello nella testa, è normale. Lo ‘swag’ è stato infatti inglobato dalla cultura hip hop, che ne ha fatto un proprio marchio di fabbrica. Non a caso, l’idolo delle adolescenti Justin Bieber ha composto un brano dal titolo ‘Swag So Mean’.
Ma se il termine è stato fatto proprio dai fedeli seguaci del genere hip-hop, che lo utilizzano per fare riferimento al loro abbigliamento e portamento in generale, è anche vero che la parola si è col tempo distaccata da questo ambito e ha assunto connotati più ampi. In generale, oggi si usa questo termine per definire chiunque abbia uno stile personale molto particolare e appariscente, che si distingue dalla massa e si propone di osare.
Se quindi qualcuno vi dice che avete ‘swag’, sappiate che chi vi sta di fronte non vi sta insultando nè prendendo a parolacce, bensì vi sta facendo un complimento, a suo modo. Avere ‘swag’ significa infatti avere stile, fare tendenza. In sostanza, per usare un’altra espressione del gergo giovanile, vuol dire che siete davvero ‘cool’.
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Anonymous