Marcovaldo - Calvino [Riassunto]

Riassunto Luna e Gnac e altro...

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  1. <Petrosyan>
     
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    Marcovaldo



    Questo libro di Calvino non è un racconto unico, si articola in diverse storie che hanno come protagoniste il personaggio di nome Marcovaldo , contornato dai suoi familiari e dalle disavventure che lo vedono generalmente perdente contro vari avversari.
    Marcovaldo rappresenta la parte ingenua di noi, quella che cerca di vivere in mezzo allo sfrenato consumismo delle persone.
    L’ambiente in cui si svolgono i racconti è una desolata periferia alle porte di una grande città industriale lombarda, con tutti i problemi che vi si possono trovare: l’inquinamento, la mancanza di verde, il caldo afoso in estate, il freddo e la nebbia in inverno.
    Marcovaldo è un operaio che lavora in una ditta della sua città, con un salario molto basso che non gli permette di mantenere dignitosamente la sua famiglia: la moglie e sei figli; in questomodo cerca di approfittare di ogni occasione per ricavare qualcosa, ma ogni volta, purtroppo ne esce sconfitto. Nell’episodio in cui trova dei funghi in un’aiuola alla fermata del tram, si trova costretto a recarsi all’ospedale per una lavanda gastrica; nell’episodio in cui ruba un coniglio scopre che è contaminato da un virus, e così in tutti gli episodi, ogni volta che si illude di aver ottenuto qualcosa con la sua furbizia, si trova poi con le “pive nel sacco”.
    Marcovaldo è un personaggio singolare; vive in un ambiente a lui ostile al quale non è riuscito ad adattarsi, poiché egli ama la natura, la compagnia e la libertà, mentre si vede costretto a vivere in sottoscala dal quale non si vede neanche il cielo, a compiere un lavoro che non gli piace. Preferirebbe invece tornare alla vita di campagna ed allontanarsi da quella sporca città.
    E’ un libro divertente da una parte. Ma triste dall’altra poichè fa vedere la condizione di molti lavoratori a cui lo stipendio non basta, la povertà di alcune famiglie e anche l’inquinamento urbano. Marcovaldo rappresenta la parte di noi che vorrebbe andarsene dallo stress cittadino.


    Riassunto Luna e Gnac dal libro Marcovaldo di Italo Calvino

    Marcovaldo e la sua famiglia vivevano la notte ad intermittenza: venti secondi al chiaro di luna, alla ricerca di costellazioni, e venti secondi alla luce fosforescente del “GNAC”, parte dell'insegna pubblicitaria al neon della Spaak-Cognac. Una sera, mentre Marcovaldo cercava di illustrare ai figli le varie costellazioni, Filippetto, guerriero armato di fionda e sassolini, con una sola raffica sconfisse il “GNAC”. Passarono venti secondi, l'insegna non si accese e tutta la famiglia fu proiettata nello spazio buio e infinito, nella notte vera. La scritta luminosa sul tetto difronte diceva solo "Spaak-Co".
    Ma il sogno durò molto poco e la mattina del secondo giorno arrivarono gli elettricisti.
    Nel frattempo alla mansarda di Marcovaldo si presento' un agente pubblicitario, il dottor Godifredo, in quel momento Marcovaldo pensava di dover pagare i danni arrecati all'insegna e d'improvviso dimentico' tutti i suoi rapimenti astronomici e cerco' di giustificare il gesto dei suoi figlioli.
    Il dottor Godifredo ascoltava con faccia attenta e dichiaro' di lavorare per la principale concorrente della Spaak, la Cognac-Tomawak fu cosi' che Marcovaldo firmo' un contratto che prevedeva la distruzione, da parte dei suoi figli, dell'insegna rivale ogni volta che questa fosse riparata, così da mandarla in rovina.
    L’agenzia pubblicitaria si rifiutò di fare altre riparazioni se non le venivano pagati gli arretrati; la scritta spenta fece crescere l’allarme tra i creditori; la "Spaak" fallì.
    La luna torno' a splendere in tutto il suo splendore nel cielo di Marcovaldo fino a quando non arrivarono nuovamente gli elettricisti per montare la nuova insegna: Cognac-Tomawak che segnava la sconfitta di Marcovaldo e la vittoria della Natura artificiale, ora le notti di Marcovaldo duravano solo due secondi.
     
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0 replies since 22/5/2009, 12:40   9852 views
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