Le malattie a trasmissione sessuale [Sintomi Diagnosi Cure]

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  1. <kikkina>
     
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    GONORREA

    Consiste nell'infezione dell'epitelio di uretra, cervice, retto, faringe o degli occhi causata dalla Neisseria gonorreae, che può condurre a batteriemia e può dar luogo a complicanze metastatiche.

    Trasmissione

    La malattia si trasmette quasi sempre per contatto sessuale. Spesso le donne sono portatrici asintomatiche dei microrganismi per settimane o mesi e spesso vengono identificati quando sono rintracciati i loro partner sessuali. Sono anche frequenti infezioni asintomatiche dell'orofaringe e del retto negli omosessuali maschi e il germe si ritrova talvolta nell'uretra di maschi eterosessuali.

    La gonorrea che si presenta nella vagina o nel retto di fanciulle in età prepuberale è spesso trasmessa da adulti o per violenza sessuale o, raramente, per mezzo di oggetti contaminati.

    Sintomi

    I sintomi si manifestano dopo 2-7 giorni dal contagio. Sono molto più evidenti nei maschi, che presentano un'emissione mucopurulenta a livello dell'uretra (il dotto che porta l'urina dalla vescica all'esterno del corpo) con bruciore e frequente stimolo alla minzione. Può portare a epididimiti, ovvero l'infiammazioni dell'epididimo.

    Se l'infezione si estenda anche alla prostata, il passaggio dell'urina viene impedito, anche se in modo parziale. Nelle femmine spesso si sviluppa in modo asintomatico o con pochi sintomi. Oltre all'uretra l'infezione può interessare la vulva, la vagina e la cervice uterina. Le manifestazioni possono complicarsi in malattia infiammatoria pelvicha (PID - Pelvic Inflammatory Disease ).

    Le infiammazioni pelviche si possono diffondere dal tratto genitale inferiore coinvolgendo prima le tube di Fallopio e poi le ovaie. La conseguenza dell'infiammazione è spesso la sterilità . I sintomi hanno inizio con dolore addominale, accompagnato da stanchezza, brividi e febbre bassa. In seguito compare un dolore localizzato.


    Nelle donne o negli uomini omosessuali è frequente la gonorrea rettale. Nelle donne tale manifestazione per lo più decorre in forma asintomatica, ma possono essere presenti anche fastidio perianale con secrezione rettale. Gli omosessuali maschi presentano più spesso forme di infezione rettale gravi. I pazienti possono notare le feci ricoperte di muco e pus e riferire dolore durante l'evacuazione e i rapporti anali. La faringite gonococcica derivata da contatti orogenitali è in genere asintomatica, anche se alcuni pazienti lamentano mal di gola o fastidio alla deglutizione; il faringe e la regione tonsillare possono essere arrossati e presentare essudazione talvolta con edema.

    Diagnosi

    Una prima diagnosi può essere effettuata con l'osservazione del secreto essendo il colore e la consistenza molto specifici. La diagnosi della gonorrea si effettua mediante esame microscopico o colturale della secrezione. Identificare la presenza del gonococco nella coltura batterica è tuttavia difficile per il fatto che il batterio è termosensibile, quindi prelevato dal sito dell'infezione tende a morire rapidamente

    Terapia

    La Gonorrea è curata con antibiotici, quali penicillina, tetracicline ed eritromicina. Recentemente si registra la crescente frequenza, anche in Italia, di infezioni dovute a ceppi con una elevata resistenza verso la penicillina, la spectinomicina e altri antibiotici.

    Poichè i soggetti infettati dalla Gonorrea spesso presentano anche la Clamidia , che ha sintomi analoghi o può essere asintomatica, un'attenta valutazione di questa eventualità deve essere effettuata.

    Tutti i partner che hanno avuto rapporti recenti con pazienti affetti da gonorrea dovrebbero essere sottoposti a controllo ed eventualmente a trattamento a fini epidemiologici anche prima che siano disponibili gli esiti degli esami colturali.

    Prevenzione

    Si può trasmettere o prendere la gonorrea attraverso rapporti vaginali o anali non protetti. Prevenzione significa affrontare le relazioni sessuali con responsabilità: limitare il numero di partners, utilizzare profilattici e, se si ritiene di essere infettati, evitare contatti sessuali fino alla completa guarigione.





    HPV

    L' HPV (Human Papilloma Virus) è responsabile di varie lesioni, comunemente note sotto il nome di condilomi, che si possono riscontrare a livello dell' apparato genitale inferiore (perineo, vulva, vagina e collo dell' utero) femminile, nonchè a livello genitale maschile.

    Trasmissione

    L' HPV si trasmette prevalentemente con l' attività sessuale.Oggi si ritiene che l' infezione da HPV sia una delle più comuni malattie sessualmente trasmesse. La sua massima incidenza si ha nelle persone di età compresa tra i 20 e i 40 anni. E' anche nota la possibilità di trasmissione dell' HPV mediante oggetti (ad esempio biancheria) che siano venuti a contatto con persone infette

    Sintomi

    Le manifestazioni dell' HPV possono essere variabili a seconda dei distretti anatomici interessati. Le lesioni che si sviluppano a livello della cute perineale e perianale, e quelle che si sviluppano a carico di vulva e vagina sono visibili a occhio nudo (vengono pertanto definite lesioni condilomatose clinicamente evidenti) e vanno sotto il nome di condilomi. Questi hanno l' aspetto di lesioni rilevate, verrucose, di dimensioni variabili, singole o plurime.

    A livello del collo dell' utero solitamente le lesioni di tipo condilomatoso non sono visibili ad occhio nudo, ma per essere riconosciute richiedono l' esame colposcopico (vedi la pagina sulla Colposcopia). Spesso a livello del collo dell' utero le lesioni da HPV si associano a lesioni di tipo displasico (CIN o Neoplasia Cervicale Intraepiteliale, oppure SIL o Lesione Intraepiteliale Squamosa). La condilomatosi a livello cervicale per il fatto di non essere visibile a occhio nudo viene definita subclinica.

    Diagnosi

    Alla diagnosi di infezione da HPV si può giungere attraverso diverse metodiche.

    Diagnosi clinica

    Le lesioni che si sviluppano a livello della cute perineale e perianale, che vanno sotto il nome di condilomi, sono riconoscibili a occhio nudo in occasione della visita ginecologica. Per una loro più accurata valutazione è di aiuto la vulvoscopia (esami della vulva con l' ausilio del Colposcopio).

    Pap-test e Colposcopia

    Le lesioni da HPV localizzate sul collo dell' utero non sono visibili a occhio nudo, ma possono essere identificate con altri mezzi: PAP-test (citologia), Colposcopia, biopsia, immunoistochimica.

    Il Pap-test permette di identificare i coilociti. Vanno sotto questo nome le cellule cervicali che manifestano all' esame microscopico delle alterazione dovute all' azione del virus HPV. Inoltre il Pap-test segnala se oltre alla coilocitosi sono presenti cellule di tipo displasico (Displasie, oppure CIN, oppure SIL).

    La Colposcopia permette di valutare sul collo dell' utero l' esistenza e la localizzazione delle lesioni segnalate dal Pap-test, e quindi consente di individuare con precisione la sede su cui effettuare una biopsia mirata che porterà, con l' esame istologico, alla diagnosi definitiva.

    Test HPV

    Si tratta di un test che permette di rilevare la presenza del virus HPV prima ancora che le cellule del collo dell'utero presentino alcun cambiamento visibile. Questo test consente pertanto di identificare con grande anticipo le donne a rischio di cancro del collo dell'utero.
    Un test HPV positivo non vuol dire che una donna svilupperà un cancro della cervice uterina, ma fornisce ulteriori informazioni su potenziali rischi e raccomanda quindi di effettuare controlli più accurati. E’ quindi possibile riconoscere in anticipo qualsiasi segno di sviluppo della malattia con conseguente possibilità di fare un trattamento efficace.

    Per effettuare il test HPV, si preleva un campione di cellule dal collo dell’utero allo stesso modo che per il Pap test. Il campione viene quindi immerso in un liquido per essere poi trasportato al laboratorio dove verrà analizzato.
    Le ricerche evidenziano che il metodo più efficace per rilevare ad uno stadio iniziale i segni di un cancro del collo dell’utero consiste nell’eseguire un Pap-test insieme ad un test HPV. È stato dimostrato che questo approccio combinato consente di rilevare circa il 97% delle malattie del collo dell’utero di grado elevato.

    Un Pap-test negativo (cioè normale) insieme ad un test HPV negativo garantisce al 99% di correre un rischio veramente minimo di avere o sviluppare un cancro del collo dell’utero e consente di ritornare a ripetere lo screening (Pap-test) agli intervalli di routine.

    Dal punto di vista pratico il test HPV può particolarmente essere utile nelle seguenti condizioni:

    1- come integrazione nello screening di donne con più di 35 anni. Infatti oltre questa età è molto probabile che la presenza di virus HPV al alto rischio sia indicativa di infezione persistente ad alto rischio di degenerazione verso lesioni gravi del collo.

    2- quando si hanno risposte del Pap-test dubbie o lievemente alterate le cui cause, a volte, non sono chiare nemmeno con la colposcopia, e la cui possibile evoluzione non è prevedibile.

    3- per un controllo nel tempo (il cosiddetto follow up) di donne che hanno ricevuto trattamenti medici o chirurgici per lesioni del collo. In questo caso il test HPV è indispensabile per valutare la possibile persistenza dell' infezione virale con possibilità di recidiva della malattia..

    Terapia

    La terapia delle lesioni da HPV sarà variabile secondo il tipo e la sede delle lesioni da trattare.

    I condilomi presenti a livello di perineo, vulva e vagina vanno distrutti mediante diatermocoagulazione con elettrobisturi o mediante vaporizzazione con laser. In occasione del trattamento è opportuno prelevare qualche condiloma da sottoporre ad esame istologico per una conferma della diagnosi.

    Per quanto riguarda le lesioni a livello del collo dell' utero è determinante l' eventuale associazione di una Displasia e il grado di quest' ultima (lieve, moderata o grave). Nel trattamento di queste lesioni è sempre raccomandabile poter effettuare l' esame istologico di tutta la lesione asportata. Pertanto sono sconsigliati quei metodi di trattamento che mirano alla distruzione della lesione (diatermocoagulazione o vaporizzazione laser) senza possibilità di esame istologico. Sono invece da preferire quei trattamenti che consistono nella escissione di tutta la lesione (ansa diatermica, conizzazione o laser-conizzazione) e possibilità quindi di un suo esame istologico.

    Prevenzione

    Essendo l' HPV trasmesso il più delle volte attraverso l' attività sessuale, la prevenzione si basa su un comportamento sessuale attento nel prevenire ogni genere di infezioni. In particolare si raccomanda l' uso del profilattico in occasione di rapporti sessuali con persone infette e in caso di rapporti sessuali occasionali.

    Inoltre, per il precoce riconoscimento delle infezioni da HPV e la prevenzione delle lesioni ad esso associate (displasie) è fondamentale un regolare controllo con il Pap-test e , quando necessario, con la Colposcopia.

    E' stato recentemente reso disponibile un nuovo vaccino efficace nella protezione verso il virus HPV

     
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1 replies since 4/6/2009, 13:55   4561 views
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